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Delon e gli altri: tutti i vip del Front National

by Adriano Scianca
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delonParigi, 10 ott – Non c’è più solo la Francia “profonda” (espressione sempre un po’ ambigua) al seguito del Front National, che gli ultimi sondaggi danno come primo partito del paese. In un’intervista al giornale svizzero Le Matin, infatti, Alain Delon, uno dei più popolari attori francesi di sempre e non nuovo ad amicizie politicamente scorrette, ha dichiarato di approvare e sostenere l’ascesa di Maine Le Pen. “Voglio semplicemente dire che l’ascesa del Mcg (Movimento dei cittadini di Ginevra) e quella del Front National sono assolutamente edificanti. Edificanti perché la gente ne ha abbastanza che le si parli come si è fatto fino ad ora. Vogliono azione, vogliono altre cose. Hanno conosciuto una Francia diversa sotto De Gaulle e persino sotto Mitterrand. Ecco perché il Front National, come il Mcg di Ginevra, acquista uno spazio così importante e questo io lo approvo, lo sostengo e lo comprendo perfettamente”.

Quanto alla capacità da parte del Fn, di far fruttare concretamente questo sostegno, Delon ha affermato: “Ne saranno capaci se arriveranno ad avere dietro di loro un elettorato solido. In questi anni, Le Pen padre e figlia si sono battuti, ma sempre un po’ da soli. Ora, per la prima volta, non sono più soli. Hanno i francesi con loro. È importante”. Nella stessa intervista, l’attore è tornato sulle sue dichiarazioni a proposito dei gay, che nella Francia fresca di legge Taubira hanno fatto discutere: “La stampa ha detto un po’ quello che voleva, ma io non ho detto niente contro il matrimonio gay, ho detto che me ne frego del matrimonio. Io sono contro l’adozione dei bambini, punto”.

La risposta di Jean-Marie Le Pen non si è fatta attendere: “Alain Delon – ha detto – è un uomo libero e indipendente. Lui non era del Front national e non aveva impegno politico, ma certo ha delle opinioni. Egli esprime una opinione di cui bisogna prendere atto. Io sono molto felice di percepire che numerose persone che si tenevano lontano dalla politica credono ora che la situazione sia sufficientemente grave per esprimere il loro punto di vista di cittadini”. E alla domanda se in futuro l’attore potrebbe sostenere “ufficialmente” il Fn, il presidente e fondatore del partito ha affermato: “Mi sembrerebbe difficile farlo più ufficialmente di così. Ne sono stato felicemente impressionato. Egli non chiede autorizzazioni per dire ciò che ha da dire. Altri vorrebbero farlo, ma temono ripercussioni”.

E tuttavia, a vedere le cronache francesi, il timore di avvicinarsi al Front sta pian piano svanendo, nonostante una pressione culturale e politica antifascista ancora molto forte. Tra due giorni, Marine Le Pen oranizzerà una conferenza sull’insegnamento e con l’occasione lancerà una associazioni di insegnanti frontisti composta da una trentina di docenti vicini al partito.

Ma è l’avvicinamento dei volti noti a fare più rumore. Il primo è stato Gilbert Collard, avvocato molto noto in Francia, con un passato nel Partito socialista. “Io non ho la tessera del Fn – ha detto – ma sono molto amico, e di lunga data, con Marine Le Pen. Sono marinista. Il mio legame è con lei. Il Fn è cambiato, il Fronte marinista è al 100% repubblicano. L’accusa di razzismo nei suoi confronti è totalmente obsoleta”.

Un altro insospettabile è Robert Ménard, ex trotzkista e membro della Ligue communiste révolutionnaire, nonché fondatore di Reporters sans frontières. A marzo, Ménard si presenterà alle municipali di Béziers come candidato “apolitico” e fra i suoi sostenitori ci sarà il Fn. Il commento dell’interessato è prudente ma lascia la porta aperta: “Ricevo il sostegno del Front national ma io non ho negoziato con loro. Certo, il Fn rappresenta tra il 20 e il 25% degli elettori, voi credete che siano tutti fascisti ma non è così”.

Anche uno dei più noti comici e imitatori francesi è diventato frontista. Parliamo di Jean Roucas, che ha partecipato all’ultima università d’estate del partito. Alle reazioni scandalizzate, Roucas ha replicato: “Quello che mi sconvolge è che ora mi si impedisce di lavorare perché ho esplicitato le mie simpatie politiche. Bertrand Cantat ha fatto uscire un album e farà sicuramente una nuova tournée. Comprendo con dispiacere che la sinistra al caviale perdona più facilmente un tipo che ha massacrato di botte la sua ragazza che uno che ha il torto di dire le sue simpatie politiche”.

Va segnalata, infine, l’adesione di Jean-François Belmondo, nipote di Jean-Paul, l’altro sex symbol del cinema francese di qualche anno fa, insieme appunto ad Alain Delon.

Giuliano Lebelli

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