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Di Maio inviato nel Golfo: via libera ambasciatori Ue. E il governo italiano non si è opposto

by Eugenio Palazzini
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Roma, 27 apr – Tanto sbraitare, ma nessuna opposizione concreta alla nomina di Luigi Di Maio a inviato speciale Ue nel Golfo Persico. Prova ne sia quanto accaduto oggi, con il Comitato Politico e di Sicurezza dell’Ue (Cops), che ha ratificato la nomina dell’ex capo politico pentastellato senza alcuna discussione in merito. Semaforo verde prevedibile, o per meglio dire del tutto scontato, ma è d’uopo far presente che il Comitato in questione è composto dai rappresentanti dei 27 Stati membri dell’Unione, dunque neppure i delegati italiani si sono opposti alla nomina dell’ex ministro Di Maio che adesso andrà ratificata dal Consiglio Ue per il via libero definitivo.

Una procedura, quest’ultima, che non prevede dibattiti. Nel dettaglio, adesso vi sarà prima un passaggio al Gruppo dei Consiglieri per le relazioni esterne (Relex), poi è previsto un ulteriore passaggio al Coreper, con i rappresentanti permanenti europei e infine la nomina finirà sul tavolo del primo Consiglio in programma. Formalità, il nuovo ruolo Di Maio ce l’ha già cucito addosso, senza che il governo italiano si sia davvero attivato per tentare quantomeno di metterla in discussione con opportune osservazioni.

Di Maio inviato Ue, la Lega si infuria ma ormai serve a poco

Serve a poco quindi il malumore espresso oggi dalla Lega. Secondo il partito di governo, “l’ipotesi di Luigi Di Maio rappresentante speciale dell’Ue nel Golfo continua a rappresentare una grave mancanza di rispetto verso gli elettori italiani, che ne hanno bocciato sonoramente l’operato, verso il governo italiano che non lo sostiene e verso i tanti bravi diplomatici italiani che avrebbero avuto le carte in regola per ambire al ruolo”.
Tutto vero, ma restano parole ininfluenti.

Su questo giornale, peraltro, avevano già fatto notare l’assurdità di considerare Di Maio “il più qualificato” per tale prestigioso incarico. Se scorriamo la lista di nomi papabili come inviati speciali Ue nel Golfo Persico, troviamo infatti personalità del calibro di Markos Kyprianou, ex ministro degli Esteri di Cipro, specializzato in diritto internazionale a Cambridge e in diritto societario ad Harvard; lo slovacco Jan Kubis, ex inviato Onu in Libia ed ex rappresentante del segretario generale Onu in Afghanistan prima e in Libia poi; nonché il greco Dimitris Avramopoulos, ex ministro ed ex commissario europeo.

Leggi anche: Per Di Maio stipendio Ue da capogiro: 336mila euro. Ecco di cosa si occuperà e chi poteva esserci al suo posto

Eugenio Palazzini

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1 commento

Germano 27 Aprile 2023 - 8:40

Lo dico e lo ripeto, questo governo è uguale a quello precedente e a quelli precedenti ancora, un branco di parassiti incapaci corrotti pagati da Soros e dalla lobby sionista.
La mancanza di rispetto non è solo nei confronti degli elettori italiani, è nei confronti dei diplomatici di carriera, degli esperti di geopolitica, e vedere questa scimmia occupare una posizione di tale importanza e per avere avuto come capo questo idiota incapace di parlare inglese come ministro di affari esteri.
Per quanto mi riguarda, né la Lega né FdI avranno mai più il mio voto, ma so che non avranno nemmeno il voto di centinaia di migliaia di italiani.

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