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“Ecco il vero volto del presidente francese Valls”. Intervista con Emmanuel Ratier

by La Redazione
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le-vrai-visage-de-manuel-vallsRoma, 31 mag – Dopo le elezioni municipali di qualche mese fa, già largamente disastrose per il Partito socialista, François Hollande ha cercato di mandare un segnale con un rimpasto di governo. Alla guida del nuovo esecutivo è finito l’ex ministro degli Interni, Manuel Valls, uno con la fama da duro, riuscito nei mesi precedenti a sottrarsi al drastico calo di popolarità di tutto il governo. Ma chi è veramente Manuel Valls? Emmanuel Ratier, da sempre attivo animatore culturale dell’ambiente identitario transalpino, ha pubblicato un corrosivo instant book dal titolo Le vrai visage de Manuel Valls (Ed. Facta), in cui gli scheletri nell’armadio del nuovo presidente del consiglio escono allo scoperto. Ratier ne ha svelato qualcuno in questo colloquio con Il Primato nazionale.

Perché il 31 marzo 2014 François Hollande ha nominato Manuel Valls primo ministro? Che mossa politica è stata? Che cosa ha Valls più di Jean-Marc Ayrault, il suo predecessore?

François Hollande voleva nominare il ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian, ma quest’ultimo ha rifiutato. Hollande ha quindi ripiegato su Manuel Valls, che aveva fatto un incredibile pressing per ottenere il posto di primo ministro. Appena un’ora dopo averlo designato, Hollande commentava: “Me ne pento ma non ho potuto fare altrimenti”. Il che fa supporre che abbia subito pressioni esterne. Tutto ciò è incomprensibile, a meno che non ci si ricordi che egli è stato ricevuto dal gruppo Bilderberg nel 2008, quando era solo un deputato socialista totalmente sconosciuto. In compenso egli non è un Young Leder della French American Foundation, come si vede talvolta scritto.

In cosa l’immagine pubblica di Manuel Valls è differente dal suo “vero volto”?

Manuel Valls ha interamente riscritto la sua storia, strumentalizzato la sua famiglia e i suoi amici, etc. Una delle principali rivelazioni del mio libro è che questo ultrasionista, che si dice “eternamente legato a Israele e alla comunità ebraica”, appena cinque anni fa era un militante pro-Palestina. La Crif [Conseil Représentatif des Institutions Juives de France] e gli altri gruppi della comunità ebraica di Francia come hanno potuto “dimenticarlo” o passarlo sotto silenzio? In quale tavolo sarà seduto il prossimo anno Manuel Valls alla cena di gala del Crif?

Facendo l’avvocato del diavolo, le chiedo: Valls appare come un uomo d’ordine, egli ha imposto una linea dura contro i rom: dovrebbe piacere agli identitari francesi. Oppure no?

Manuel Valls è un asso della comunicazione. In realtà, egli non ha fatto nulla per opporsi all’immigrazione clandestina e in senso Vallsstretto non ha fatto nulla contro i rom, a parte due o tre dichiarazioni televisive. È un bluff allo stato puro.nulla di concreto nei fatti. Tutta la polizia di Francia lo sa.

Qual è lo stato di salute del governo Valls in questo momento?

Sono ultraminoritari nei voti ma hanno la maggioranza dei seggi. Credo che ci si orienti verso un “arco costituzionale” destinato a escludere il Front national da ogni partecipazione eventuale al potere con una intesa “Umps” [Ump+Ps] come è successo da molto tempo già con Jean-Marie Le Pen. Ma questo non avrà nulla a che fare con le idee, saranno fatti sul campo.

Valls come ha reagito all’uscita del suo libro?

Egli, personalmente, non ha detto niente. Ha ispirato il cecchinaggio dei giornalisti contro di me, ma Matignon [il Palazzo Chigi francese] ha fatto sapere che non commenterà questo libro. Ad ogni modo, non vedo cosa potrebbe contestare. Tutto si appoggia su fatti e documenti. Ma anche sui video che potete vedere sul mio sito www.vraivisagemanuelvalls.com

Come giudicate il successo del Front national alle elezioni europee?

È il risultato di 40 anni di sforzi. È un vero cambio di passo. I giovani, gli operai, i ceti prduttivi hanno votato il larga parte per Marine Le Pen. A parte professori e radical chic che continuano a votare socialista e i pensionati per l’Ump, è la vera Francia attiva che si ritrova attorno al Fn. Se prendiamo le percentuali della popolazione di origine straniera di due generazioni, ci accorgiamo che il Fn ottiene in realtà almeno il 35%, forse il 40% nella popolazione di origine europea.

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