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L’energia elettrica che può salvare la Tanzania

by Giuseppe De Santis
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tanzania, energia elettrica

Roma, 14 ago – Anche se la Tanzania è adesso un Paese a medio reddito, la strada per lo sviluppo è molto lunga e questo è evidenziato dal fatto che solo il 40% della popolazione ha accesso all’energia elettrica. Un dato, quest’ultimo, che rappresenta un freno alla crescita economica perché – ovviamente – senza elettricità le imprese non possono operare e sono impossibilitate a generare ricchezza e occupazione. Il governo di Dodoma però non resto a guardare e si pone come obiettivo quello di elettrificare per il 2035 il 75% del Paese. Per centrale il suo ambizioso obiettivo, sta cercando investitori stranieri che possano aiutare a realizzare questo piano.

Energia elettrica, i progetti della Tanzania

A tale proposito è degno di nota l’accordo che Tanesco, la società elettrica della Tanzania, ha siglato con Masdar (colosso degli Emirati Arabi Uniti) per costruire centrali elettriche per una capacità totale di 2 gigawatt, così da consentire alla nazione africana di avere, per il 2025, 5 gigawatt di energia prodotta. L’accordo in questione prevede inoltre la realizzazione in Tanzania di centrali elettriche solari ed eoliche, a dimostrazione che il governo intende raggiungere i suoi obiettivi energetici usando fonti pulite.

Tanesco e Masdar, per raggiungere questi obiettivi, hanno creato una joint venture in cui ognuna delle due società gode del 50%. La prima fase di questo progetto prevede la costruzione di centrali solari ed eoliche per una capacità di 600 megawatt, per poi proseguire con altri progetti fino ad arrivare a 2 gigawatt di energia prodotta. C’è poi da dire che questo accordo ha un significato che va oltre gli obiettivi energetici, perché dimostra la capacità della Tanzania di attirare investimenti anche stranieri.

Giuseppe De Santis

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