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Clandestini, quasi 50mila nel 2022: un dramma che nessuno vuole risolvere

by Stelio Fergola
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clandestini 2022

Roma, 15 ago – Clandestini di Ferragosto. Anche se, in realtà, l’ultimo bollettino è datato 11. Ma cambia poco, perché i dati del 2022 sono roba che fa venire i brividi ai polsi.

Nel 2022 sono già 45mila clandestini: numeri da record

Ne parla il ministero dell’Interno, con il suo bollettino ufficiale di cui parla anche il Giornale, con dei numeri a dir poco spaventosi: dal primo gennaio di questo 2022 nel nostro Paese sono arrivati 45.303 clandestini. Ormai la crescita rispetto agli anni “post gialloverdi”, insomma, è certificata. Dopo il ministero dell’Interno del governo Lega-M5S, infatti, la situazione è tornata alla “normalità”, ovvero all’anormalità di un fenomeno terribile ripetuto nella quotidianità. I numeri dello stesso periodo nel 2021 e nel 2020 sono nettamente inferiori (rispettivamente 32.533 e 15.151), e fanno capire che la situazione è letteralmente fuori controllo.

Un drammatico appuntamento quotidiano

Sostanzialmente, questo è l’immigrazione clandestina: un dramma quotidiano e sociale che si ripete, in modo ridondante ma evidentemente allarmante, tutti i giorni di tutti gli anni. Frontex stessa aveva dichiarato nelle scorse settimane di non aver mai visto tanti sbarchi come nel 2015 e nel 2016. D’estate in special modo, ma anche d’inverno. Perfino nell’era del Covid, non si è mai fermata. Un dramma che nessuno sembra avere intenzione di risolvere. Nessuno ha intenzione di risolvere i drammi di Lampedusa e dell’Italia intera. Una situazione imbarazzante che non si affronterà mai seriamente finché non si affronteranno mai seriamente le Ong, quelle organizzazioni private che più ci ricordano, in questa epoca disgraziata, di quanto lo Stato non conti più nulla. Schiacciato dal peso di qualsiasi iniziativa individuale, purché ben equipaggiata e capace di agire.

L’immigrazione clandestina è – forse – la questione più seria che questa Nazione si trova ad affrontare e in gran parte a subire in questa fase storica. Questo perché non si tratta di un problema settoriale, ma generale. Investe, praticamente, tutti gli aspetti della nostra esistenza. Investe l’aspetto economico e materiale, perché costringe la società che la recepisce a non potersi concentrare sui propri indigenti, o a subire la concorrenza futura eventuale sul fronte del lavoro. Investe l’aspetto demografico, perché sostituisce progressivamente una popolazione che non fa più figli con altre popolazioni provenienti da altri universi culturali ed etnici. Investe la pace sociale in molte periferie cittadine, ormai assediate da gruppi differenti che spesso entrano in conflitto tra loro, a danno, ancora una volta, della povera gente. Investe, ovviamente, l’identità culturale e nazionale, e la conduce lentamente verso la morte definitiva.

Stelio Fergola

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1 commento

fabio crociato 15 Agosto 2022 - 2:11

A questa storia si pone un freno chiedendo e pretendendo la morte dei passaporti, l’ utopico, ignorante e folle mondialismo alla Capanna, altrimenti il rispetto delle regole (convenienti per tutti?!), e il capitalismo saccheggiatore va in tilt !!

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