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Facebook contro l'alt right americana: la scure della censura su Pepe the Frog

by Alice Battaglia
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Washington, 2 giu – Facebook, come qualsiasi multinazionale, ha una “politica interna” riguardo a qualunque soggetto: linee guida spesso non ufficiali ma ufficiose suggeriscono, ad esempio, che contenuti controversi associati a personaggi di fantasia possano essere tollerati senza ricadere sotto la fattispecie della cosiddetta “incitazione all’odio ”. Ma nel caso di Pepe la Rana (Pepe the Frog), il social network di Mark Zuckerberg sembra deciso a non ammettere più eccezioni: secondo quanto riportato dalla rivista Motherboard, solo in questo specifico caso le immagini vanno rimosse senza se e senza ma. Perché?
Il meme di “Pepe the Frog” nasce da una vignetta del 2005, e si diffonde rapidamente sul social network MySpace e poi sulle bacheche del controverso sito internet 4chan, in migliaia di versioni parodistiche che spaziano dal “Pepe Batman” al “Pepe Malinconico”. Solo nel 2016, durante la campagna elettorale presidenziale degli Usa, Pepe irrompe sulla scena politica, venendo a tutti gli effetti adottato come mascotte dagli elettori di Trump e in particolare dagli appartenenti dell’ alt-right. Come nella serie Netflix “The Waldo Moment”, dove il personaggio di un cartone animato viene addirittura candidato alle elezioni britanniche, Pepe the Frog è diventato nei meme virali dell’alt-right statunitense il simbolo della destra che supporta Trump e la sua politica del Make America Great Again.
Etichettato dalla Lega Anti-diffamazione statunitense come “simbolo dell’intolleranza”, vietato dall’App Store di Apple come “contenuto discutibile” e citata perfino in comizio di Hillary Clinton durante la tornata elettorale che l’ha vista sconfitta, la rana virtuale è diventata a poco a poco il simbolo dell’odio da bandire su ogni sito. Addirittura il suo creatore, Matt Furie, ha “ucciso” il personaggio di Pepe dopo averne ripudiato l’eredità informatica, dichiarandosi indignato per ciò che la sua opera era diventata nelle mani dei supporter di Trump.
E così adesso anche Facebook, che già da tempo ha adottato una linea decisamente censoria verso i contenuti “di destra”, si schiera tra le fila di quelli che hanno fatto della coraggiosa lotta a un cartone animato una bandiera.
Alice Battaglia

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1 commento

Raffo 2 Giugno 2018 - 11:11

I sinistri sono uguali in ogni dove…….. La democrazia e la libertà valgono solo se la pensi come loro vogliono, le merde sinistre sono deiezioni in ogni parte del globo terraqueo. Auguroni.

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