In particolare il cronista tedesco, ha visto nello stand della Mondadori, una metafora della crisi che sta attraversando il nostro paese. “Negli anni 80, anche alla Buchmesse, l’Italia era un centro di attrazione per tutti. Oggi nel Padiglione 5 regna il silenzio. Ma lo stand della casa editrice di Berlusconi luccica come uno studio televisivo”. Ma non è solo la Mondadori ad impressionare negativamente Breidecker: i piccoli editori lo vedono passare e nemmeno gli parlano, nello stand di Sellerio c’era solo l’editore, talmente assorto nella lettura di un libro, che il cronista ha preferito non disturbarlo. E l’Einaudi? In fondo allo stand “come nell’angolo della spazzatura”. Unica nota positiva l’ Adelphi che mantiene esclusiva e prestigiosa la sua offerta.
In effetti non c’è da sorridere: il Rapporto 2013 sullo stato dell’editoria in Italia definisce il 2012 un “annus horribilis” con un calo delle vendite dell’ 8,4%, un calo dell’export del 10%, una vertiginosa diminuzione del numero di libri venduti dalle librerie a favore di quelli acquistati on line. La stessa Aie poi, definisce un “buco nero” la situazione delle biblioteche scolastiche italiane. Il 14% degli istituti non possiede una biblioteca, se c’è, la biblioteca è piccola (50 mq in media), la spenna annua per l’acquisto di nuovi volumi è di 0,68 euro per studente, nessuno spende così poco negli altri paesi europei.
Michael Mocci