Roma, 12 feb – Le parole del presidente della Repubblica sui massacri delle Foibe non sono andati giù a certi politici che continuano a fischiettare e rigirare la frittata, senza vergognarsi neppure dei decenni di vergognoso silenzio (quando non di puro negazionismo) sugli eccidi perpetrati nei confronti degli italiani. Mattarella ha dichiarato che vi fu una “vera e propria pulizia etnica, che colpì in modo feroce e generalizzato una popolazione inerme e incolpevole” e di “odiosa ostilità” nei confronti degli esuli istriani. Parole importanti che dovrebbero essere semplicemente condivise da tutti, peccato che in Slovenia dal ministero degli Esteri alla presidenza della Repubblica si siano verificate reazioni ben poco rispettose.
De Carlo e Osnato a difesa di Mattarella
A difesa del Capo di Stato italiano sono intervenuti oggi i deputati di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo e Marco Osnato: “Il Presidente Mattarella, anche e soprattutto dall’alto del suo ruolo istituzionale, ha rappresentato tutti quelli italiani che credono nei valori della Patria e del tricolore, ricordando in modo chiaro un dramma che appartiene alla nostra nazione e che per troppi anni governi pavidi hanno colpevolmente e consapevolmente lasciato all’oblio. Nessuno – si legge nella nota dei deputati di Fdi – tantomeno uno stato straniero, si può permettere di mettere in dubbio e accusare il Presidente della Repubblica su temi tanto vivi e delicati come il ricordo dell’eccidio delle foibe e l’esodo degli istriani”.
“Proprio in occasione del Giorno del Ricordo, avevamo denunciato come ancora oggi su questa drammatica vicenda regnino negazionismo e giustificazionismo. Le parole che arrivano anche da oltre confine – dicono i deputati di Fratelli d’Italia – sono la triste e cruda conferma di questa situazione”.
Alessandro Della Guglia
1 commento
Visto quanto succede per il giorno della memoria e quanto potrà succedere quando i rappresentanti del governo italiano e di quello sloveno e croato saranno presenti all’inaugurazione del monumento che a Milano che ricorderà i martiri delle foibe e l’esodo coatto degli istriano/dalmati,mi convinco sempre di più di quanto ha scritto in merito all’argomento il direttore Scianca : l’egemonia culturale non consentirà di contestare il pensiero unico;questa egemonia e la spocchia di ostentarla esiste ancora in Italia.Così questa ricorrenza si rivela inutile,appunto perché si tratta -come dice Scianca- di una memoria forzata,non condivisa e diventa un’occasione per oltraggiare i morti.Dunque, come sostiene il direttore, “liberiamo la memoria,e lasciamo il ricordo a chi lo sa tenere in vita”.Ognuno commemori i propri morti,la memoria condivisa è sovrastata dalla partigianeria.E poi,le nuove generazioni che appartengono all’area non conforme al pensiero unico e che sono quelle a cui noi di quest’area ideale e politica dovremo affidare il futuro dell’Italia,non è giusto che siano condizionate da questa contrapposizione.Questi giovani attenti alle varie sovranità a cui deve aspirare un popolo e all’identità nazionale, si dedichino a comprendere il presente,con le sue enormi problematiche e a diventare classe dirigente preparata e coesa in grado di disegnare il futuro della nostra Patria.
Micu G. dalla terra di ‘nduja