Berlino, 27 giu – Ieri è andato in scena il primo atto del G7 a Schloss Elmau, in Baviera. Ma lo spettacolo è stato penoso, a tratti farsesco. Si doveva discutere di guerra, sanzioni e caro energia. E lo si è anche fatto, per carità. Ma in certi momenti è parso che l’atmosfera fosse troppo godereccia, ai limiti della scampagnata estiva. Mentre in Ucraina la gente muore, i sette potenti della terra si sono dati alle burle, tra scherzi da prete e spavalderie da bulletti di periferia. L’obiettivo polemico dei membri del G7, neanche a dirlo, era Vladimir Putin.

Ma era una gita scolastica?

Stando alla ricostruzione del vertice, questo è il siparietto acchittato dai «più buoni» al momento di sedersi al tavolo: «Teniamo la giacca o la togliamo?», ha chiesto il primo ministro britannico Boris Johnson. Al che gli ha risposto il premier canadese Justin Trudeau, idolo delle truppe Lgbt e amico delle minoranze (ma con qualche scheletro nell’armadio). Secondo lui era più opportuno attendere la foto di famiglia, in modo da sembrare il più possibile informali, popolari, e forse addirittura umani. In effetti, l’istantanea di gruppo è stata scattata come fosse una foto da gita scolastica: chi senza giacca (Macron), chi con giacca ma senza cravatta (quasi tutti gli altri), chi in abito abbottonatissimo (era ovviamente la castigatissima Ursula von der Leyen).

Il G7 e i pettorali di Putin

Questo teatrino dei pupi è stato preceduto dal seguente dialogo: togliendoci la giacca, «dobbiamo far vedere che siamo più forti di Putin», ha detto Johnson agli altri membri del G7. «E allora avremo diritto a una dimostrazione di equitazione a torso nudo», è stata la pronta replica di Trudeau, con chiara allusione ai celebri scatti del 2009 che ritraggono il presidente russo a cavallo con i pettorali in bella mostra. «Niente di meglio dell’equitazione», ha quindi commentato Ursula, grande amante dell’ippica. Insomma, doveva essere un vertice con la tensione alle stelle: è stato poco più di una commediola d’avanspettacolo.

Elena Sempione

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