Parigi, 28 ott – Attualmente rimane lui il favorito nella corsa all’Eliseo. Stiamo parlando, ovviamente, di Emmanuel Macron. Napoleone in sedicesimo, la sua presidenza non è mai veramente decollata, tra le proteste durissime dei gilet gialli fino alle reazioni di massa contro il green pass in salsa transalpina. Eppure, in un momento delicato e incerto come questo, chi governa riceve sempre un surplus di consenso. L’effetto, però, potrebbe essere finito. A preoccupare Macron, infatti, è un recente sondaggio che fotografa una realtà politica della Francia ben diversa da quella dipinta dai media compiacenti.
Francia a trazione destra
Il sondaggio è stato diffuso in Italia dalla Stampa, e ci restituisce l’immagine di una Francia arrabbiata, che non è detto ridia fiducia a Macron e alla sua squadra di oligarchi. Stando a questa rivelazione, infatti, ben il 56% degli intervistati ha dichiarato di voler votare per uno dei candidati di destra. Si tratta, nello specifico, di Marine Le Pen (Rassemblement national), Xavier Bertrand (Repubblicani) e Nicolas Dupont-Aignan (Debout la France). Senza dimenticarci di Éric Zemmour, che non ha ancora formalizzato la sua candidatura, ma è molto apprezzato dall’elettorato sovranista francese. I candidati di sinistra tutti insieme, invece, non vanno oltre un magro 34%.
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Macron, i sondaggi e la variabile Zemmour
Certo, il primo turno andrà in scena il 10 aprile 2022, e quindi c’è tutta una campagna elettorale da combattere. Tuttavia, questo sondaggio fa emergere una tendenza chiara: la Francia sta virando decisamente a destra, e per Macron la rielezione potrebbe essere più difficile del previsto. Rimane comunque il fatto che la destra transalpina potrebbe accusare l’eventuale (sempre più probabile) discesa in campo di Zemmour. È lui, infatti, la variabile impazzita di queste Presidenziali: idolo di molti sovranisti, gode di un discreto consenso e rappresenta una novità. Esattamente come la rappresentò Macron nel 2017. Che però, ora, puzza di stantio.
Gabriele Costa