Toronto, 8 nov – Se l’Italia è nota per una certa propensione della classe politica a rimanere ad ogni costo ancorata a stipendi e poltrone, l’incredibile vicenda del sindaco di Toronto, Rob Ford, ci fa rincuorare. Le facce di bronzo non sono solo una nostra prerogativa.
Beccato quasi per caso, nel corso di una operazione anti droga della polizia Canadese, ripreso in un video mentre si fuma una pipa di Crack e, ovviamente, finito sulle prime pagine di mezzo mondo, il sindaco “Skunky” Ford regge il colpo con la sua migliore faccia di bronzo affidando ad una conferenza stampa il suo commento sulla vicenda.
Dai microfoni della CFRB “The City” accompagnato dal fratello Doug, già consigliere comunale si è scusato per le “molte cose stupide” che ha fatto, dichiarando agli ascoltatori: ”Amici, io sono il primo ad ammettere che non sono perfetto. Ho fatto degli errori. Ho fatto degli errori, e tutto quello che posso fare in questo momento è chiedere scusa per gli errori”.
Poi, a sorpresa, ha scioccato l’auditorio affermando candidamente: ”Voglio andare avanti, ma so che devo fare dei cambiamenti nella mia vita, che vi posso assicurare che farò.”
E ancora “Amo il lavoro che faccio, e ho intenzione di continuare a farlo”.
Come se non bastasse il sindaco era già stato immortalato, sempre in video, mentre sbraita, probabilmente ubriaco, contro delle persone del suo staff.
Il video che inchioda il primo cittadino risalirebbe a novembre scorso ma fino a giovedì la notizia, rimbalzata solo sui quotidiani, non aveva trovato conferme da parte delle autorità giudiziarie che, però ieri, hanno affermato, dopo aver visionato un video recuperato in un computer sequestrato, d’aver visto immagini “ coerenti con quelle che sono state precedentemente riportate dalla stampa”.
“Purtroppo, non posso cambiare il passato. Posso solo andare avanti e imparare dal passato, e vi assicuro che lo sto facendo”.
La palla quindi passa alla pubblica opinione dei cittadini di Toronto che decideranno se fare lo scalpo al loro sindaco o fumare –con lui- la “pipa della pace”.
Alberto Palladino
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