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Il Giappone di Naruhito inaugura la nuova era imperiale: Reiwa, “ordine e armonia”

by Cristina Gauri
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Tokyo, 1 apr – E’ stato annunciato alle 4 (ora italiana, le 11.30 in Giappone) il nome della nuova era giapponese, la cui nascita coinciderà con l’inizio del regno del principe Naruhito, che prenderà il posto dell’imperatore Akihito, la prima abdicazione nella storia del Giappone moderno. Il termine prescelto è reiwa. Nella conferenza stampa indetta dopo l’annuncio il premier nipponico Shinzo Abe ha spiegato il significato legato al termine: “la cultura nasce e si nutre quando le persone si occupano amorevolmente le une delle altre”. Reiwa deriva dall’antologia Man’yōshū, la collezione di poesia più antica del Giappone. Nello specifico il nome indicherebbe il concetto di “unità nazionale e di persone che insieme creano cultura”.

Preservare la natura

Abe ha poi proseguito ribadendo la necessità di preservare l’ambiente per le generazioni future. Ricordiamo che l’epoca Hesei, scattata nel 1989 quando l’imperatore Akihito salì al Trono del Crisantemo, è stata testimone di un grande sconvolgimento naturale come il terremoto e lo tsunami che hanno devastato le coste del Tohoku e provocato il disastro nucleare della centrale di Fukushima. Il premier ha rivelato che per la prima volta si tratta di un “termine derivato da un testo giapponese”, e non cinese e che i due simboli indicano “la nascita di una civilizzazione in cui regna un’armonia tra gli esseri, una primavera che arriva dopo l’inverno severo e segna l’inizio di un periodo che straborda di speranza”. Ancora non è stata rilasciata una dichiarazione ufficiale sul significato letterale del termine.

I criteri di selezione

Ogni annuncio di questo tipo è storico per il popolo giapponese, tanto che molti lavoratori avrebbero rivelato di avere chiesto dei permessi lavorativi per assistervi. La scelta del nome, preso da una lista di una trentina di vocaboli proposta da un team di studiosi scelti dal governo tra letterati e storici, è stata lunga e complessa. I parametri di selezione del termine sono altrettanto elaborati: secondo il sito Ohayo deve “rappresentare gli ideali della nazione e del popolo per il periodo seguente, deve essere formato da due caratteri, deve essere relativamente facile da leggere e da scrivere sebbene debba essere formato da kanji che non vengono utilizzati comunemente”. La procedura di selezione viene fatta in seduta di gabinetto ed è segretissima, tanto che, per evitare speculazioni, non vengono resi pubblici nemmeno i nomi dei selezionatori, in quando si potrebbe arrivare a capire quale che sia il termine in base alla materia di competenza degli studiosi.

Cristina Gauri

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