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Global Compact, oggi la firma. L’Italia non c’è, ma il governo si spacca

by Valerio Benedetti
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Marrakech, 10 dic – La firma sul discusso Global Compact è ormai realtà. Al vertice delle Nazioni Unite che si sta tenendo a Marrakech, il patto Onu sull’immigrazione ha ricevuto l’imprimatur di circa 150 dei 193 Paesi dell’organizzazionie «Non dobbiamo soccombere alla paura o alle false narrazioni» sulle migrazioni, ha tuonato il segretario generale dell’Onu António Guterres all’apertura dei lavori del summit. L’ex premier portoghese Guterres si è infatti scagliato contro le «molte menzogne» diffuse sul testo del Global Compact, il quale sarà ratificato in via definitiva il prossimo 19 dicembre all’assemblea generale delle Nazioni Unite.
Nonostante la soddisfazione di Guterres, le defezioni sono state molte e «pesanti»: Stati Uniti, Australia, gruppo Visegrad ecc. In Belgio, invece, la firma dell’accordo ha addirittura portato a una spaccatura del governo, con il primo partito della maggioranza, l’Alleanza neo-fiamminga (Nva), che ha ritirato i suoi ministri dall’esecutivo. Quello che la Nva chiedeva era come minimo l’astensione dalla firma, in attesa di un’eventuale discussione parlamentare. Ma il premier liberale Charles Michel ha tirato dritto, causando così la crisi di governo.
Una crisi che potrebbe verificarsi anche in Italia. Com’è noto, infatti, Matteo Salvini – pressato dal suo elettorato e dalle altre forze sovraniste – ha impedito ai Cinque Stelle di inviare Conte a Marrakech per la firma dell’accordo. Ma si è trattato solo di un rinvio: la decisione è stata rimessa al Parlamento. E qui, con il M5S e tutta la sinistra favorevoli alla ratifica del patto, l’azione di Salvini potrebbe essere vanificata da un voto che impegnerà il governo gialloverde ad accodarsi al carro degli immigrazionisti. Ma, a questo punto, Salvini sarebbe pronto a scatenare una crisi di governo pur di non far passare il Global Compact? Questo è tutto da vedere. Quel che è certo è che, con il Global Compact firmato, la calata di braghe dei gialloverdi davanti a Bruxelles sulla manovra e il dietrofront sull’uscita da Ue ed euro, l’immagine di Salvini quale campione del sovranismo sarebbe seriamente compromessa.
Valerio Benedetti

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1 commento

Fabrizio 10 Dicembre 2018 - 3:19

Per calar le braghe, solitamente ci si china molto in avanti. Posizione….. pericolosa.
Okkio, Salvini…..

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