Londra, 19 gen – Secondo un recente sondaggio almeno il 72% degli immigrati (di prima o seconda generazione) britannici e degli «inglesi di colore» in generale nutre dubbi nei confronti del vaccino contro il coronavirus e si dichiara fortemente restio a sottoporsi all’iniezione.
Lo ha reso noto il Sage, (Scientific advisory group for emergencies britannico) l’organo consultivo del governo britannico che fornisce consulenza al governo centrale in caso di emergenza. Che si è sentito di dare una spiegazione piuttosto curiosa al fenomeno: secondo l’istituzione governativa sarebbe colpa del «razzismo e della discriminazione strutturale e istituzionale». Lo riporta il Daily Mail.
Il 72% degli immigrati britannici non si vuole vaccinare
Lo studio, condotto a novembre intervistando un campione di 12.000 cittadini, ha riscontrato livelli complessivamente elevati di disponibilità a essere vaccinati (82%). Ma entrando nello specifico delle etnie degli intervistati la musica cambia: ed ecco emergere quel 72% di neri, asiatici e altri gruppi etnici non caucasici che ha affermato di non voler essere sottoposto a vaccinazione. Il maggior tasso di scetticismo verso il vaccino lo hanno manifestato gli immigrati pakistani, bengalesi e dell’Europa orientale. Donne, giovani e gli individui con basso livello di istruzione si sono dimostrati ulteriormente refrattari.
Ovviamente è colpa del razzismo
Il rapporto stilato dal Sage specifica che «le comunità nere e asiatiche hanno poca fiducia nelle istituzioni sanitarie e nei risultati delle ricerche sanitarie. Storicamente, questi gruppi etnici sono stati sottorappresentati nei trial farmacologici. Questo comprende anche la sperimentazione sui vaccini, che può influenzare la fiducia delle persone di colore, se la ricerca sull’immunizzazione non segue criteri etnicamente eterogenei». La fiducia nel vaccino «è inoltre minata dal razzismo e dalla discriminazione istituzionale», in quanto «i gruppi etnici minoritari sono stati storicamente sottorappresentati all’interno della ricerca sanitaria».
Una campagna di vaccinazione ad hoc per gli immigrati
I risultati del sondaggio hanno suscitato grande preoccupazione tra i medici di base che ora chiedono al primo ministro Johnson di dare il via a una campagna di salute pubblica che incoraggi le persone di colore e gli immigrati in generale a sottoporsi al vaccino contro il coronavirus.
Quindi, ricapitoliamo: se ad essere scettici sono i cosiddetti white britons, i britannici autoctoni, si tratta di negazionismo, di becera ignoranza e complottismo. Del resto sono gli stessi che hanno votato per la Brexit, ‘sti zotici ignoranti. Se invece a rifiutare il vaccino sono gli immigrati, è colpa del razzismo sistematico – quindi, in sostanza, dei bianchi. Tutto regolare.
Cristina Gauri