Roma, 25 ago – Finalmente una bella notizia in questo catastrofico 2020: l’attivista Greta Thunberg torna sui banchi di scuola. Ne ha dato ieri l’annuncio su Twitter, corredandolo di una foto con bici d’ordinanza e zainetto in spalla: «Il mio anno sabbatico è finito ed è così bello tornare finalmente a scuola!». L’annuncio arriva a due anni dal suo primo sciopero scolastico «contro il riscaldamento globale», che la rese famosa in tutto il mondo e dal quale scaturì il movimento internazionale di teenager eco-ciarlatani del Fridays for futureLe preghiere di Zichichi sono state infine esaudite.

Solo la pandemia era riuscita a fermare il suo incessante peregrinare di piazza in piazza, di summit in summit, di salotto dei potenti in salotto; il suo predicare la decrescita alla classe media dell’Occidente, chiudendo entrambi gli occhi sullo scempio ambientale in corso in India e Cina; le reprimende nei confronti di chi viaggia in aereo, lei che per non inquinare attraversa gli oceani sugli yacht multimilionari dei regnanti d’Europa. Eh, però durante la traversata la faceva in un secchio. Immaginate essere così privilegiati da decidere di saltare la scuola per un anno per girare intorno al mondo permettendosi di frignare davanti a Trump «How dare you», come osate rubarci l’infanzia. Ma la vacanza è finita, e Greta torna sui banchi. La speranza è che impari finalmente qualcosa.

Ma ne dubitiamo. Giusto qualche giorno fa si era presentata davanti alla Merkel sostenendo che l’enorme quantità di fondi erogati dai governi per rispondere alla pandemia di coronavirus può essere «un’opportunità irripetibile per mettere il mondo sulla buona strada per fermare il riscaldamento globale, perché economisti, scienziati ed esperti di salute affermano che i benefici supereranno i costi». E tuttavia, «i pacchetti di salvataggio dei governi del G20 stanno fornendo un sostegno significativamente maggiore ai combustibili fossili che all’energia a basse emissioni di carbonio». Il mondo è al palo per la crisi economica data dai lockdown per la pandemia, milioni di persone si ritrovano a morire di fame, ma lei pensa alle emissioni. Sì, decisamente meglio che torni a studiare.

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

3 Commenti

  1. Io sapevo che l’anno sabbatico lo prendono i professori universitari, non le ragazzine viziate e un po’ stupide, avviate dalla famiglia pseudo-vip-radical-chic al protagonismo “social” pseudo ecologista e globalista…. Sarà forse una nuova Ferragni, sicuramente più “bruttina” ma dello stesso livello intellettuale e culturale…. 🤔😏😁

    • @ermanno…bruttina? La tizia a gennaio è maggiorenne dovrebbe essere una donna,altro che “bruttina”,sembra uno scherzo genetico un esperimento andato male!!!

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