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Hillary Clinton, la Planned Parenthood Federation e l’aborto a nascita parziale

by La Redazione
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Roma, 27 gen – Si è parlato molto in questi giorni, dopo il taglio dei finanziamenti da parte del neopresidente Donald Trump, di “Planned parenthood“. Di cosa si tratta, esattamente? La società in questione si occupa da sempre di interruzioni di nascite e nel settore è leader e con ben 20 milioni di dollari ha finanziato la campagna elettorale di Hillary Clinton. Sotto la sua bandiera sono riunite 59 imprese affiliate, per un totale di quasi 700 cliniche sparse in tutti gli Stati Uniti. La multinazionale diede esplicito appoggio a Barack Obama, e gode di finanziamenti pubblici per mezzo miliardo di dollari (528 milioni solo l’anno scorso, su un incasso totale di 1,3 miliardi).

La dottoressa Amna Dermish, di Austin, Texas, descrive la procedura di partial birth abortion” (aborto a nascita parziale) usata a gravidanza molto avanzata, eseguita in modo da non schiacciare il cranio per poter vendere il cervello. Non si usa la classica iniezione di digossina per uccidere il bambino, perché la sostanza chimica danneggerebbe i tessuti. Il sistema del partial birth abortion è più efficace, per procedere all’uccisione del bambino “legalmente”, basta che la testa del piccolo sia tecnicamente ancora nel corpo materno. Con le forbici si perfora il cranio del bambino all’altezza del foro occipitale, poi si ingrandisce il foro e si inserisce un tubo collegato a una pompa aspirante. Il cervello del bambino viene risucchiato dalla pompa. Il cranio viene infine estratto dall’utero e il bambino rimosso. La Clinton in TV ha espressamente difeso il “partial birth abortion”, per effettuare il quale il bambino viene ucciso dal chirurgo nel momento in cui lascia il grembo materno. «Il Governo non deve immischiarsi nelle decisioni più intime e personali delle donne, né può limitare la vita o la salute delle donne», ha aggiunto. Vanessa Russo (Compliance Program Administrator for Planned Parenthood Keystone in Pennsylvania) difende tale pratica: “E’ un valido e giusto scambio, soldi contro tessuto fetale. Non possiamo subire la prepotenza delle ridicole leggi federali che lo vietano”.

A COSA SERVE IL TESSUTO CRANICO FETALE:  la StemExpress, partner di Planned Parenthood nella macabra compravendita, usa i tessuti fetali per “umanizzare” i ratti da laboratorio. Uno dei progetti condotto dal ricercatore Eugene Gu della Duke University è teso a far crescere organi umani negli animali per porre fine alla penuria di organi da donatori che attualmente si registra nel campo dei trapianti. StemExpress, su un volantino pubblicitario rivolto alle cliniche di Planned Parenthood, elogia l’aborto a nascita parziale per ottenere “INTACT FETAL CADAVERS” per campioni di tessuto di miglior qualità.

CELLULE FETALI UMANE RICOMBINATE USATE COME AROMI NATURALI: la Senomyx è una società biotech che utilizza le cellule fetali abortiti nella loro ricerca e sviluppo di “aromi artificiali”. HEK 293 è il codice per le cellule di rene embrionale che sono manipolate per la produzione di recettori del gusto che esprimono una specifica proteina nota come la proteina G.But . Senomyx, società californiana di biotecnologica specializzata nello sviluppo di aromi alimentari, utilizza senza limitazioni cellule embrionali per creare “recettori isolati del gusto umano”, che sono utilizzati nella produzione di prodotti chimici alimentari. Questa azienda ha stretto una partnership con diverse industrie alimentari, tra cui Kraft, PepsiCola e Nestlé, Lipton, Gatorade e molti altri. I medici che trattano la compravenda dei resti fetali, chiedono che vengano “tagliati mani e piedi”. Non le vogliono vedere, “sono disturbanti” quando ricevono la merce. Negli USA continua la battaglia parlamentare per togliere le sovvenzioni statali alla PPF. Le inchieste avviate dal Congresso procedono, ma i parlamentari del Partito Democratico fanno ostruzionismo. “Quattro commissioni del Senato e della Camera stanno indagando attualmente sulle accuse contro Planned Parenthood. Al Senato si è già tenuto un voto in merito al tentativo di togliere il finanziamento federale a Planned Parenthood, e alla Camera potrebbe svolgersi una votazione simile in settembre. Numerosi senatori e deputati, al pari di alcuni candidati repubblicani alle presidenziali, prospettano lo “shutdown” del governo federale se non saranno cancellati i fondi a Planned Parenthood” (Cecile Roberts, presidente di Planned Parenthood Federation of America). La Commissione Giustizia del Senato degli Stati Uniti d’America ha incriminato con formale denuncia all’FBI Planned Parenthood, per la vendita dei feti e degli organi dei bambini abortiti. Live Action ha pubblicato il rapporto finale della Commissione d’inchiesta del Congresso americano sul giro d’affari intrattenuto dalla Planned Parenthood. Serve una legge del Parlamento per tagliare i finanziamenti pubblici alla Planned Parenthood of America, l’ente statunitense che opera negli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha firmato per tagliare i fondi pubblici all’International Planned Parenthood, ovvero, per ora, ha varato un ordine esecutivo che revoca il finanziamento pubblico per l’ente internazionale. Molti confidano nel fatto che il Congresso vorrà completare l’opera.

Federico De Feral

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