I tre giudici, considerata la natura consultiva del referendum, hanno così accolto le motivazioni del ricorso e frenato le intenzioni del governo di far valere la clausola entro il prossimo marzo 2017 per dare l’avvio ai negoziati per l’addio. Un’azione simile, hanno spiegato, sarebbe contraria ai “principi costituzionali fondamentali della sovranità del parlamento“. Il primo ministro May, riferendosi ai parlamentari che pensano così di ribaltare l’esito del voto ha affermato: “Non stanno difendendo la democrazia, stanno provando a sovvertirla. Non stanno tentando di fare la Brexit in modo giusto, stanno provando a bloccarla rimandandola. Stanno insultando l’intelligenza del popolo britannico”.
Parole forti che spiegano l’intenzione del governo di ricorrere ora alla Corte suprema, con la possibilità che il caso finisca, prima o poi, presso la Corte di Giustizia Europea.
Emmanuel Raffaele
2 comments
Pietro Frignani. Questa iniziativa da parte dell’alta corte la dice lunga sugli interessi da parte della finanza che cerca di sovvertire il volere dei cittadini.
La tanto decantata democrazia anglosassone! Evidentemente quando c’è un responso del popolo che non piace ai maiali, questi giochi sporci stanno a dimostrare che tutto il mondo è paese…