Misure che nascono dall’esperienza degli attacchi condotti sulle strade in Francia, in Germania, in Belgio. Soprattutto viene rafforzata l’attività di controllo sul territorio, a qualunque ora: quella vigilanza che ha permesso di individuare Anis Amri, il killer di Berlino bloccato durante un pattugliamento di routine a Sesto San Giovanni dopo avere attraversato indisturbato quattro Paesi.
Intanto le notizie che vengono dall’Europa non sono certo rassicuranti: l’attentato all’aeroporto di Orly, l’uomo che ha sgozzato padre e fratello in centro a Parigi, continui fatti di sangue che insanguinano la Germania e di cui non si capisce bene il grado di “spontaneità”. Oltre agli attacchi esplicitamente legati agli jihadisti in fuga dalla Siria, infatti, c’è anche da tener conto dell’effetto emulazione da parte di lupi solitari, sbandati e alienati vari (è il caso del delinquente abituale di Orly, che faceva convivere il Corano e la cocaina, in un mix esplosivo). L’allerta, quindi, non potrebbe essere più alta.
Giorgio Nigra
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