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Il Brunei introduce la Sharia

by Michael Mocci
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Bandar Seri Begawan 24 ott – Amputazione degli arti per i ladri, fustigazione per chi beve alcool o pratica l’aborto, lapidazione per adulterio. Queste le pene che entreranno in vigore nei prossimi sei mesi nel sultanato del Brunei, paese nell’orbita della Gran Bretagna dai tempi del colonialismo. Lo ha annunciato il sultano Hassanal Bolkiah dopo che il parlamento ha approvato l’introduzione della Sharia, la legge islamica, nel piccolo Stato asiatico. Il 67enne sovrano del sultanato ha dichiarato, durante una conferenza: “Con l’entrata in vigore della presente legge, adempiamo il nostro dovere verso Allah”.

Il Brunei, piccola monarchia assoluta islamica, si è reso indipendente dall’Inghilterra nel 1984. Con un Pil pro capite di 54 mila dollari e una crescita economica dell’ 1,6% annuo, il piccolo sultanato è uno tra i paesi più ricchi del mondo, grazie, in particolare, alle ingenti risorse di idrocarburi. La maggioranza della popolazione è di religione islamica, ma il basso numero di abitanti (400 mila abitanti) la necessità di un ingente forza lavoro, hanno fatto sì che il paese si popolasse di numerosi stranieri: circa 1/3 degli occupati provengono da altri stati. Nessuno sconto nemmeno per loro: dovranno attenersi alle rigide norme.

Roberto Guiscardo

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