Roma, 7 giu – Il Ghana, dopo la Costa d’Avorio, è il secondo esportatore mondiale di cacao. Il paradosso è che non è mai riuscito fino ad ora a trasformare questo elemento di base in prodotti a piĂą alto valore aggiunto. Parliamo, segnatamente, di dolci. Un problema che, grazie alla lungimiranza di alcuni imprenditori locali, può adesso diventare opportunitĂ di sviluppo. Anche grazie al decisivo contributo italiano.
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Venchi, storica azienda alimentare del cuneese, ha infatti iniziato a collaborare con la societĂ ghanese Koa per produrre gelati per la cui dolcificazione viene utilizzata la polpa di cacao essiccata. Parliamo di una lavorazione particolare, fino ad oggi non fattibile direttamente in loco a causa della mancanza di tecnologie e infrastrutture adatte.
Dalla polpa di cacao del Ghana un’ulteriore fonte di reddito per i piccoli coltivatori
I tecnici di Koa – che collabora giĂ con altre realtĂ come il colosso svizzero Lindt & SprĂĽngli – hanno sviluppato un nuovo processo che rende la trasformazione possibile. A beneficiarne saranno soprattutto i piccoli coltivatori, i quali contribuiscono alla quasi totalitĂ della produzione di cacao ma che, sino ad oggi, non potevano trovare uno sbocco di mercato per la polpa delle fave.
Con l’aiuto di Venchi, Koa inizierĂ così a commercializzare gelati e altri prodotti dolcificati con la polpa di cacao “made in Ghana” nella propria rete di negozi tra Italia, Gran Bretagna e Germania. La societĂ di Accra ha però obiettivi piĂą ampi. Entro il 2030 punta infatti ad allargare il numero di piccoli coltivatori con i quali collabora dagli attuali 1600 ad oltre 80mila. Garantendo così importanti benefici all’economia locale, dato che i produttori potranno in questo modo ottenere un reddito aggiuntivo. Diversificando così, inoltre, anche le proprie fonti di guadagno.
Giuseppe De Santis
Molto interessante, ma avere accanto Lindt&S. (e altri ancora) è una condizione difficile. Ti lasciano le briciole mentre loro aumentano un fatturato parecchio e furbescamente diversificato. Per tutti coloro che amano la qualitĂ nel mondo, fare un giro nelle loro due “pasticcerie” di Zurigo! Venchi si difende bene ma…
Egregio G. De Santis, l’ alto valore aggiunto non sempre (anzi) coincide con la qualitĂ e la genuinitĂ vera.
Peccato perché la storia insegna che la qualità della pasticceria svizzera nasce dai ns. pasticceri del sud.
Poi se si vuole comunque fatturare il discorso cambia… ma fino a che punto in bene?
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