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Il comitato del Nobel bacchetta (anche) Israele

by La Redazione
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armi-chimicheOslo, 11 ott – Mai come quest’anno la designazione del premio Nobel per la pace è apparsa di natura “politica”. L’Accademia di Oslo (che decide e assegna il riconoscimento, a differenza di tutti gli altri premi Nobel, consegnati da Stoccolma) ha infatti scelto l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac). Un tema di stringente attualità, quindi. «Grazie al lavoro dell’Opac l’uso delle armi chimiche è un tabù», ha dichiarato il Comitato nelle motivazioni dell’assegnazione .

«Quanto accaduto in Siria, dove sono state usate queste armi, riporta in primo piano la necessità di incrementare gli sforzi per eliminare questi armamenti», recitano ancora le motivazioni. «Il premio», ha poi detto il presidente, a margine dell’assegnazione, «è un messaggio ai Paesi che non hanno ratificato il Trattato di bando delle armi chimiche», siglato nel 1993, e un invito «a firmare». Logico credere, quindi, che la scelta costituisca anche un duro monito nei confronti di Israele, il cui nome è assente dalla lista dei sottoscrittori della convenzione al pari della Siria.

All’Opac ora andranno una medaglia d’oro, un diploma e un assegno di 8 milioni di corone (910mila euro circa).

 

Giuliano Lebelli

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