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Sempre più stretta l’alleanza tra Turchia ed Arabia Saudita

by Federico Depetris
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detail-turchiaRyad, 11 ott – Il presidente turco Abdullah Gul ha annunciato che la prossima settimana si recherà in visita alla città santa de La Mecca per effettuare il tradizionale pellegrinaggio del Hajj.

E’ la prima volta che un capo di stato turco in carica si reca alla moschea Al-Masjid al-Haram, nel cuore del regno saudita. Sino ad un decennio fa questa visita era da considerarsi impensabile: mai un presidente della repubblica laica fondata da Ataturk, avrebbe preso parte all’annuale evento religioso nella terra dei rivali sauditi.

Ad Ankara, però, è da tempo che i partiti laici, in passato appoggiati dall’esercito, sono stati relegati ai margini della vita politica del paese.

L’Akp, partito islamico moderato, guidato da Erdogan ha, negli ultimi tre anni, profondamente stravolto la politica estera della Turchia.

Il già stretto legame con gli Usa si è ulteriormente rafforzato con l’intervento politico della Turchia in Tunisia ed Egitto e con l’intervento militare in Siria.

Erdogan ha, infatti, caldeggiato e sostenuto la presa del potere in Tunisia da parte del partito confessionale Enahadda e non ha fatto mancare il suo appoggio ai Fratelli musulmani in Egitto.

Diversa e più complessa invece è stata l’ingerenza turca negli affari interni della Siria. Erdogan ha, infatti, violato tutti gli accordi siglati con Damasco foraggiando ed addestrando i mercenari ribelli che da oltre due anni stanno insanguinando la repubblica siriana.

La Turchia ha voluto approfittare della guerra che si sta combattendo in Siria per provare a rovesciare il partito Baath, nemico giurato di tutti i partititi confessionali ed oscurantisti. La visita del presidente Gul a La Mecca è un chiaro indice che gli interlocutori della Turchia in medio oriente sono cambiati.

La Turchia e le monarchia assolute del Golfo rappresentano ad oggi i più fedeli alleati degli Usa nella regione ed Erdogan e la famiglia Saud hanno formato un fronte comune finalizzato a favorire la crescita dei partiti confessionali sunniti a discapito dei partiti laici al potere nel mondo arabo.

Federico Depetris

 

 

 

 

 

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