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Il discorso di Putin in tv non distrae dalle difficoltà della Russia nella guerra: cosa ha detto il presidente

by La Redazione
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Putin discorso tv

Roma, 27 giu – Vladimir Putin parla in tv e non si risparmia in attacchi diretti, oltre che nelle classiche rassicurazioni alla popolazione. Il presidente russo si è espresso in tarda serata, come riporta l’Ansa, dopo un’iniziale silenzio sulla vicenda Yevgeny Prigozhin.

“Salvati dalla distruzione”, dice Putin in tv

I tentativi “criminali” di creare disordine interno sono falliti e  il Paese è stato “salvato dalla distruzione” grazie alla fedeltà dei militari e dei servizi di sicurezza. Il succo più pomposo del discorso di Putin in tv – durato appena cinque minuti –  non poteva  che riguardare questi aspetti. “Volevano che soldati russi uccidessero altri russi, che la nostra società si spaccasse, soffocasse nel sangue. Invece tutti i nostri militari, i nostri servizi speciali, sono riusciti a conservare la loro fedeltà al loro Paese, hanno salvato la Russia dalla distruzione”. Il presidente si è poi riunito con i capi delle agenzie di sicurezza e con il ministro della Difesa Sergeji Shoigu. Si cerca di ostentare normalità, revocando anche le misure di sicurezza precedentemente messe in campo a Mosca.

Il tentativo di mantenere compatezza

Anche il primo ministro Mikhail Mishustin ha detto la sua sulla questione: “La cosa principale in queste condizioni è garantire la sovranità e l’indipendenza del nostro Paese, la sicurezza e il benessere dei nostri cittadini”. Dall’estero, la Cina conferma il suo sostegno a Putin.La vicenda quasi “pagliaccesca” del tentativo di colpo di Stato di Prighozin, non riesce a distrarre da una situazione che per Mosca si è fatta sempre più complicata nel conflitto in Ucraina. Le stesse voci ufficiali dal Cremlino talvolta lo ammettono esplicitamente. Il portavoce Dmitry Peskov era stato, il mese scorso, tra i più franchi, riconoscendo le difficoltà dell’esercito russo di raggiungere gli obiettivi, tentando di motivare i pochi progressi con il “tentativo di salvare città e vite”. Ma furono parole credibili fino a un certo punto. Non è un caso che dalla Russia siano venute anche dichiarazioni “semiaperte” sul conflitto in corso, come quella di un’altra portavoce, Maria Zhakarova, la quale appena una decina di giorni fa aveva affermato che “qualche proposta di pace” potrebbe funzionare, riferendosi anche a quelle in provenienza dall’Occidente. Insomma, la stanchezza è palpabile. Anche se l’affare Prigozhin potrebbe aver esagitato gli animi, indipendentemente dalla sua dubbia concretezza.

Alberto Celletti

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