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“Il Teatro Bolshoj è razzista, trucca di nero le ballerine”. L’accusa della star afroamericana

by Cristina Gauri
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ballerine nere

New York, 18 dic – E’ ancora polemica sul blackface negli Stati Uniti. Il dito puntato arriva stavolta da Misty Copeland, 37enne prima ballerina dell’American Ballet Theatre di New York, e soprattutto prima afroamericana a diventare etóile in una compagnia di rilevanza internazionale. Sul banco degli imputati, però, c’è qualcuno che difficilmente “chiederà scusa” per avere indispettito la polizei politicamente corretta: si tratta, infatti, nientemeno che il Teatro Bolshoj di Mosca, colpevole di avere dipinto di scuro le proprie ballerine per interpretare La Bayadère: “E’ razzista”, tuona la Copeland, che twitta: “È doloroso che importanti compagnie non assumano ballerini di colore, optando per il trucco blackface”.

Santa Inquisizione progressista 

In Nord America, si sa, se dici blackface dici Satana, Hitler – e si sta iniziando pure qui – ed ecco che tutti si sono precipitati a darle ragione, mettendo “mi piace” al suo post. La psicosi per questa usanza negli Stati Uniti ha colpito un po’ tutti, con effetti più o meno grotteschi: da Mary Poppins ai maglioni di Gucci, passando per la figuraccia epica del politicamente correttissimo primo ministro canadese Justin Trudeau, che, pare, da giovane fosse fan del pittarsi la faccia come i suoi fratelli africani. Per la Santa Inquisizione progressista, l’usanza di dipingersi viso e corpo truccandosi esasperando alcuni tratti del volto per assumere le sembianze stilizzate di un nero è una pratica ritenuta retaggio degli Stati Uniti dell’epoca segregazionista – quindi, chi lo fa, è da considerarsi alla stregua di un membro del Ku Klux Klan. 

La risposta del Bolshoj

Come ragionevolmente comprensibile, al direttore del Bolshoj Vladimir Urin non potrebbe fregare di meno delle accuse di razzismo, e risponde così: “Questa Bayadère è già andata in scena migliaia di volte. Non ci lasceremo coinvolgere in una inutile polemica”, spiegando poi che il trucco serve perché in quella parte di mondo i danzatori neri scarseggiano. “Chiamarci razzisti è ridicolo”. La Copeland può rosicare dal suo trono dorato in quel di Nuova York.

https://www.instagram.com/p/B5zGh5cjbmI/?utm_source=ig_embed

Cristina Gauri

 

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3 comments

Jos 18 Dicembre 2019 - 2:19

…Vladimir Urin.,forse, non ha capito che alla Misty Copelandnon frega nulla se mancano ballerine negre…il disdicevole è che non ha chiamato lei…

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Fabio Crociato 19 Dicembre 2019 - 9:37

Appunto, qui siamo davanti a chiari deliri di onnipotenza. Molto di moda, tanti vogliono fare i giudici popolari…, sotto delirio!

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