Roma, 28 ott – Nuove misure, in materia di immigrazione, proposte dal governo socialista francese di Manuel Valls.
Il nuovo disegno di legge propone un controllo più ferreo, per i cittadini di paesi dell’Unione Europea intenzionati a migrare in Francia.
Pugno di ferro, dunque, verso chi ha fedina penale “sporca” e i cosiddetti “indesiderabili che non hanno interesse ad integrarsi con il paese che li ospita.
Per alcuni gruppi per i diritti umani è un chiaro riferimento ai Rom provenienti dalla Bulgaria e dalla Romania, in quanto la proposta del governo francese è destinata a “qualsiasi cittadino di uno stato membro dell’UE o a qualsiasi membro della famiglia di un tale individuo che rischia di causare problemi”.
Il gruppo francese Immigrants Information and Support Group dichiara “siamo particolarmente preoccupati per il possibile uso di questa misura nei confronti dei Rom da Romania e Bulgaria. L’uso di termini come <minaccia per la sicurezza> e <comportamento personale> potrebbero essere usati come pretesto per negare l’ingresso a diverse persone che ne avrebbero diritto”.
La risposta del governo francese arriva tramite un portavoce del ministero dell’Interno, secondo cui la legge verrebbe applicata ad personam e non ad eventuali “gruppi di appartenenza”.
Tale provvedimento rientra nel disegno di legge anti-terrorismo approvato dal senato la scorsa settimana, ed è in controtendenza su quanto affermato dal presidente dell’UE, Jose Manuel Barroso, che ha definito “illegale” il tetto che la Gran Bretagna vorrebbe porre all’ingresso di migranti provenienti da paesi dell’UE.
Dall’esecutivo dell’UE ancora non arrivano commenti sulla legge francese, ma sarebbe un bel colpo per Barroso che, in riferimento alla situazione della Gran Bretagna, ha affermato “la libertà di movimento è un principio molto importante nel mercato interno”.
Il presidente dell’UE deve quindi far fronte alla diffusione, sempre più larga, dell’euroscetticismo. Ma finchè ci saranno i vari Renzi, Alfano e Boldrini, Barroso può star tranquillo.
Qui c’è posto per tutti.
Federico Rapini