Roma, 6 lug — La loro colpa? Essere francesi (veri francesi) ed essersi rifiutati di abbassare la testa mentre orde di immigrati e di antifascisti approfittavano del clima di sommossa e di devastazione per formare un’infame alleanza e scagliarsi contro il locale del Red, l’organizzazione degli studenti identitari in Rue di Cornet ad Angers.
Gli studenti del Red perseguitati dalle autorità di Angers
Non c’è pace per questi giovani e giovanissimi militanti, che per una settimana hanno presidiato coraggiosamente i locali della loro associazione: attaccati fisicamente su più fronti, per giorni interi, da selvaggi armati di machete, coltelli e mortai, con una violenza e una bestialità indicibile, (riuscendo, nonostante tutto, a respingere la feccia assalto dopo assalto), demonizzati dai politici progressisti e dai tirapiedi della stampa mainstream impegnata in questi giorni a distorcere capillarmente la realtà dei fatti, ignorati dalla «destra» istituzionale, i ragazzi del Red devono ora affrontare la macchina della repressione messa in moto dalle autorità d’Oltralpe.
La macchina della repressione è sempre in moto contro i patrioti
Autorità che hanno deciso di attaccare non gli antifascisti, ben noti ad Angers, né la feccia di seconda e terza generazione, ma i patrioti che in quei giorni sono rimasti al proprio posto respingendo gli attacchi. Non solo: in seguito alla perquisizione giudiziaria avvenuta lunedì scorso nei locali del Red, in Rue du Cornet il municipio di Angers, ha emesso un provvedimento amministrativo di chiusura per «turbamento dell’ordine pubblico». Tanto lenti nello scovare gli autori di saccheggi e incendi, quanto spediti nel perseguitare senza pietà chi ama il proprio Paese e decide di non abbassare la testa. Continua, nel frattempo il silenzio tombale della destra istituzionale francese…
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Cristina Gauri
1 commento
Attenzione progressisti del cz… Ricordate che fine fece il re… ?era un rompicaz come voi evidentemente…