Tel Aviv, 7 set – In questi giorni l’emergenza dei flussi migratori sta mettendo in crisi l’Europa e non trova risposte concrete da parte dell’Unione Europea e dei governi che ne fanno parte. In mattinata è arrivata invece una risposta israeliana al problema che la dice lunga sulla posizione dei paesi confinanti con le zone di guerra.
Il governo di Tel Aviv ha dato il via ai lavori di costruzione di una barriera al confine con la Giordania. Il muro in costruzione sarà di circa 30 km e collegherà la città di Eliat, situata sul Mar Rosso, a quella di Timna.
Il progetto, approvato a giugno, prevede l’unificazione di questo tratto di recinzione ad un altro già eretto al confine con l’Egitto: 240 km di barriera che impediranno l’accesso agli immigrati, in prevalenza eritrei e sudanesi, che in precedenza entravano in Israele attraverso il Sinai egiziano. A queste due barriere bisogna aggiungere altre due presenti al confine con la Siria sulle alture del Golan occupato e quella in Cisgiordania.
A riguardo il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiarito la necessità di erigere un muro “per bloccare la marea di migranti e i gruppi terroristici”.
Guido Bruno
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1 commento
c’è anche una recinzione al confine con l’egitto, costruita in contemporanea alle primavere arabe.