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Orrore in India, padre decapita la figlia e va a costituirsi con la testa di lei in mano

by Cristina Gauri
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Roma, 5 mar – In India un padre di famiglia ha decapitato la figlia ed è andato a costituirsi presso le locali forze dell’ordine, recando con sé la testa della povera vittima. Le femministe italiane Boldrini e Murgia, nel frattempo, si stracciano le vesti per presunte definizioni sessiste sulla Treccani convinte che in Italia le donne vivano sotto l’oppressione della «società patriarcale». Lasciamoglielo credere.

L’atroce fatto di sangue si è verificato mercoledì 3 marzo nel distretto di Hardoi, nello Stato settentrionale dell’Uttar Pradesh. Nel 2020 detto Stato ha detenuto il tragico primato del maggior numero di crimini sanguinosi contro le donne, tra cui stupri e omicidi – in particolar modo delitti d’onore – caratterizzati dalla barbarie dell’esecuzione.

Decapita la figlia e porta la testa al commissariato

Secondo quanto riportato da Cnn, l’assassino si chiama Sarvesh Kumar e ha poco più di 40 anni. L’uomo si era recato spontaneamente alla più vicina stazione di polizia per rendere piana confessione dell’atroce gesto. Come prova dell’avvenuto omicidio, aveva portato con sé la testa della povera ragazza. Agli agenti aveva raccontato di aver ucciso la figlia per «vendicare il suo onore». L’uomo l’avrebbe vista insieme a un giovane che non riteneva adatto a lei.

Un gesto premeditato

Il padre aveva premeditato il gesto. Una volta solo in casa con la figlia, l’avrebbe prima chiusa in una stanza e poi decapitata con un oggetto affilato, abbandonando il corpo della ragazza e l’arma del delitto all’interno dell’appartamento. L’assassino avrebbe poi raccolto da terra la testa della figlia e si sarebbe diretto così verso il locale commissariato, come se niente fosse. I passanti, terrorizzati alla vista dell’uomo con la testa mozzata della figlia in mano, avrebbero quindi allertato le forze dell’ordine.

Kumar, senza scomporsi, avrebbe fornito alla polizia tutti i dettagli dell’omicidio. Per lui sono scattate immediatamente le manette. All’atrocità del fatto si è aggiunto poi lo scandalo: un agente avrebbe assunto «comportamenti inappropriati nel portare in mano la testa della ragazza». I funzionari del luogo avrebbero quindi provveduto a sospendere il poliziotto.

Cristina Gauri

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