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L’inettitudine dell’Ue di fronte allo scontro tra Usa e Iran

by La Redazione
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Roma, 9 lug – Su questo giornale abbiamo parlato della vicenda dei 30 militari britannici del 42° Commando dei Royal Marines che hanno assaltato la petroliera iraniana Grace 1 mentre attraversava lo Stretto di Gibilterra bloccando i 27 membri dell’equipaggio a bordo. La motivazione di questa azione è stata esplicitata da Fabian Picardo, governatore di Gibilterra, secondo il quale la nave stava trasportando greggio alla raffineria di Banyas in Siria, violando le sanzioni poste dall’Unione europea al governo siriano di Bashar Assad.

L’Iran ha al contrario affermato che la petroliera non era diretta verso la Siria. In particolare, il vice ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, ha dichiarato che la destinazione della petroliera iraniana non era la Siria poiché il porto indicato non ha la capacità per poter consentire a una petroliera di queste dimensioni di potere attraccare. Inoltre – ha precisato il vice ministro – stava attraversando acque internazionali attraverso lo stretto di Gibilterra e non esiste una legge che consenta all’Inghilterra di fermare questa petroliera.

Coincidenze e inettitudini

Ora, al di là delle dichiarazioni ufficiali, è difficile negare da un lato l’inusuale coincidenza tra questo sequestro e il fatto che l’Iran abbia abbattuto un drone statunitense il 20 giugno. D’altra parte è altrettanto inusuale che questa azione contribuisca a inasprire i rapporti tra Iran e Ue legittimando le scelte israeliane e della amministrazione americana.

Sia la Siria che l’Iran hanno combattuto contro l’Isis a partire dal 2014, ma l’azione dei Royal Marines ha avuto da un lato lo scopo di dimostrare il ruolo della potenza militare inglese (presente non a caso sia nello stretto di Hormuz che nel Mar Cinese Meridionale) a Gibilterra e lo stretto legame che permane con gli USA e dall’altro l’irrilevanza della Ue che non era stata neppure informata dalla iniziativa militare inglese .
Un’operazione di questo genere ha tra l’altro richiesto necessariamente una sinergia fra l’intelligence inglese e quella americana.

Roberto Favazzo 

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