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Isole Vergini Britanniche, premier arrestato per traffico di droga. Grossi guai per la regina Elisabetta

by Eugenio Palazzini
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Roma, 29 apr – Grossi guai per la regina, nel Mar delle Antille si ritrova un premier-narcos. Il primo ministro delle Isole Vergini Britanniche, Alturo Fahie, è stato infatti arrestato per traffico di stupefacenti in un aeroporto di Miami, in Florida. La Dea, agenzia americana anti droga, lo ha pizzicato all’arrivo. Con Fahie è finito in manette anche Oleanvine Maynard e il figlio Kadeem, direttore dell’autorità portuale delle stesse Isole Vergini. Secondo le forze di polizia americane, i tre uomini avrebbero partecipato a un vasto traffico di droga che puntava a far entrare clandestinamente cocaina negli Stati Uniti. Sono inoltre sospettati di aver riciclato denaro.

Isole Vergini Britanniche, il premier-narcos è un problema per Londra

Stando all’accusa, il premier delle Isole Vergini Britanniche era coinvolto per l’esattezza in una vera e propria cospirazione che mirava a introdurre almeno 5 kg di cocaina negli Usa e in un’operazione di riciclaggio di denaro sporco avvenuta tra il 16 ottobre 2021 e il 22 aprile 2022. “E’ mio dovere come governatore informarvi che questa mattina il primo ministro Andrew Fahie è stato arrestato a Miami con l’accusa di importazione di droga e riciclaggio di denaro”, ha dichiarato il governatore delle Isole Vergini, John Rankin.

Brutto colpo dunque anche per Londra, perché il capo di Stato delle Isole Vergini Britanniche è il sovrano del Regno Unito, ovvero la regina Elisabetta II. Parliamo infatti di un arcipelago caraibico, territorio britannico d’oltremare, composto da 40 isole, di cui soltanto 15 abitate. La regina esercita le sue funzioni tramite un governatore che ha il mandato peraltro di nominare il premier delle Isole.

Ricordiamo inoltre che l’Italia, col decreto ministeriale 04/05/1999, ha inserito le Isole Vergini Britanniche nella cosiddetta “Lista nera” dei Paesi con un regime fiscale privilegiato, con tanto di limitazioni fiscali ai rapporti economici e commerciali tra le aziende italiane e quelle del territorio britannico d’oltremare. Un paradiso fiscale insomma, con un premier – a quanto pare – dedito pure al narcotraffico.

Eugenio Palazzini

 

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1 commento

fabio crociato 29 Aprile 2022 - 2:23

Chi? La regina che già da adulta dava il titolo di baronetti agli scarafaggi tossici ?!

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