Roma, 1 lug – Immaginatevi uno Stato che decide arbitrariamente di bombardare il territorio di un altro Stato provocando vittime e devastazioni. Immaginatevi lo stesso Stato che dopo aver violato il diritto internazionale, fatto carta straccia della sovranità nazionale di un altro Stato e ucciso dei civili innocenti, tenda a rivendicare le proprie azioni illegittime come doverose per tutelare se stesso, senza che nessuno o quasi le condanni. Il rischio che una tale condotta scateni un conflitto armato tra i due Stati sarebbe quantomeno probabile, visto che la reazione a un atto di guerra con tutta probabilità può portare a una risposta analoga che a sua volta ne innesca un’altra e così via, senza freni nell’immediato.
Ecco, quanto successo nella notte in Siria non è una descrizione immaginifica e ipotetica come quella che avete appena letto, ma l’ennesimo atto di un’aggressione bellica. A senso unico, perché chi viene attaccato fortunatamente continua soltanto a difendersi in casa propria, vuoi per oggettive impossibilità a esacerbare il conflitto, vuoi per senso di responsabilità e sopravvivenza. Ed è con tutta evidenza grazie allo strapotere militare nell’area mediorientale, che Israele ha dato il via all’ennesimo raid contro la Siria, bombardando due località vicino a Homs e Damasco.
Civili uccisi e nessuna condanna
Il drammatico bilancio sarebbe di 16 civili uccisi, tra cui donne e bambini, secondo i media internazionali. Di 4 civili uccisi, tra cui un bambino, e 21 feriti secondo l’agenzia siriana Sana. “Le nostre difese aeree hanno intercettato missili nemici sparati da aerei israeliani dallo spazio aereo libanese verso alcune delle nostre posizioni militari a Homs e nei dintorni di Damasco”, ha dichiarato una fonte militare siriana all’agenzia Sana.
Da quando è iniziata la guerra in Siria sono stati centinaia i bombardamenti di Israele, che ufficialmente dichiara di colpire obiettivi militari, in particolare iraniani e di Hezbollah. In questo caso però Tel Aviv sarà forse costretta a parlare di “effetti collaterali”, come di solito vengono definiti per edulcorare il tutto. Perché stavolta i morti civili difficilmente potranno essere considerati degli “obiettivi militari”.
Certo, ci sono altri modi per raccontare l’episodio. Ad esempio come fatto oggi dal Jerusalem Post: “Almeno 15 persone sono state uccise nei presunti raid aerei israeliani nella notte di domenica”. Presunti. “Secondo i rapporti, sono 9 le vittime tra le milizie lealiste del presidente siriano Bashar Assad, la maggior parte non siriane, e sei tra i civili, compresi i bambini”, scrive il quotidiano israeliano. Numeri incerti e contraddittori, ma nessuna parola spesa per condannare un’azione devastante e illegittima contro uno Stato sovrano.
Eugenio Palazzini
2 comments
Ai sionisti, seguaci della bibbia esoterica satanica talmud, da distinguere dagli ebrei tolleranti che seguono la torah, viene insegnato che i non ebrei(goyim) sono simili agli animali.Per questi asociali suprematisti è permesso ingannare e anche uccidere un goyim se non utile alla “razza eletta”.E lo si puo’ vedere dai furti di territorio palestinese e dal genocidio continuo del suo popolo come dai continui omicidi condotti dall’ esercito israeliano oltre frontiera in Siria, paese multiconfessionale e tollerante. Se la parte migliore del popolo ebraico non prende il sopravvento su questi criminali l’opposizione di molte nazioni ad Israele sarà sempre maggiore
Perché se avessero ucciso solo uomini, sarebbe stato meno grave?