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In Kenya gli autobus elettrici saranno “fatti in casa”

by Giuseppe De Santis
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autobus elettrici kenya

Roma, 19 dic – Se il Kenya è famoso per i suoi paesaggi da sogno e la natura incontaminata, meno nota è la presenza di numerose società tecnologiche che offrono soluzioni ai problemi che affliggono la nazione africana. Tra queste è degna di nota la Opibus, sorta di recente e che ha come scopo quello di installare batterie elettriche negli autobus in sostituzione dei motori a benzina e diesel.

Autobus elettrici in Kenya: ridurre i costi e tutelare l’ambiente

In Kenya qusi l’intero parco mezzi di autobus è a motore a combustione interna. Tali veicoli, oltre ad essere molto inquinanti sono anche molto costosi da gestire. Questo sia in termini di manutenzione (stante pure l’età media non giovanissima), sia in termini di operatività visti i prezzi attuali dei carburanti. Per tale motivo Opibus sta ricevendo numeros richieste da parte dei proprietari di autobus per installare batterie. Così da abbattere i costi e contribuire a ridurre l’inquinamento da emissioni.

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Discrete le performance dichiarate: con una sola ricarica ogni veicolo del trasporto pubblico locale può viaggiare per circa 250 chilometri. Stanti i vantaggi nell’avere un parco autobus alimentato a batterie sono già 52 le richieste giunte a Opibus. Un modo anche per intercettare la domanda che si prevede in forte aumento: nel 2023 saranno 20mila gli autobus elettrici prodotti per il mercato africano.

Nonostante i vantaggi, non mancano i problemi da risolvere. Le batterie infatti hanno ancora un costo abbastanza elevato e ogni anno perdono il 2% della loro capacità, dovendosi quindi sostituire abbastanza di frequente. Le potenzialità per Opibus comunque permangono e guardano al futuro. Tanto che un fondo di investimento proveniente direttamente dalla Silicon Valley ha deciso di investire nel progetto ben 7,5 milioni di dollari.

Giuseppe De Santis

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1 commento

Faraday 19 Dicembre 2021 - 7:52

Gli verranno i capelli totalmente dritti anche quando capiranno che, lontano dal deposito, non possono neppure attaccarsi ad un trolley. Perché i sapientoni SV non iniziano con i filobus a Zurigo e dintorni ?!
(7,5 milioni di dollari sono davvero uno sputo sulla miseria).

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