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La grande sceneggiata? Ecco a chi e a cosa è servita la fugace rivolta della Wagner

by Eugenio Palazzini
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Roma, 25 giu – Quali saranno le conseguenze della prova di forza della Wagner? Putin adesso è più forte o più debole? La Russia rischia di sprofondare nel caos oppure la “normalità” è stata ripristinata? Il ribelle Prigozhin ha agito da solo, d’impulso, oppure era appoggiato da qualche ufficiale dell’esercito regolare russo? E’ forse presto per rispondere a queste – e a molte altre – domande che tutti si pongono in queste ore, ammesso che un giorno sapremo come sono andate davvero tutte le cose. Perché a Mosca l’ambiguità regna sovrana e mai come oggi sembra calzante quel “la Russia è un indovinello avvolto in un mistero all’interno di un enigma”. Qualcosa però inizia a saltare fuori, spifferi più che certezze, voci che corrono e si rincorrono sui media internazionali. Una su tutte: i servizi segreti americani sapevano tutto, esattamente come erano ben informati gli 007 russi. Scontato, si dirà, altrimenti che servizi sono? Ma perché allora nessuno ha mosso paglia, consentendo la fugace cavalcata della Wagner? A chi è servita la rivolta? Soltanto a queste domande, oggi, siamo forse in grado di rispondere. Al netto delle imperanti, come al solito, ipotesi bislacche di ogni sorta che si sprecheranno anche nelle prossime settimane. Quelle, d’altronde, sono l’unica garanzia di questi tempi.

A chi e a cosa è servita la rivolta della Wagner

Stando a quanto riportato dal New York Times, che cita fonti anonime dei servizi statunitensi, la Casa Bianca e il Cremlino sapevano dell’imminente rivolta di Prigozhin. Lo stesso Putin sarebbe stato allertato delle intenzioni del capo della Wagner già da alcuni giorni. Secondo il Nyt, gli Usa hanno taciuto perché se l’intelligence americana avesse rivelato i piani di Prigozhin, a Mosca avrebbero accusato Washington di aver aizzato (o quantomeno sostenuto) la Wagner. Viceversa, il presidente russo avrebbe monitorato la situazione, evitando di ordinare un immediato attacco alla Wagner proprio perché intendeva integrarla nell’esercito russo. Non può farne a meno nell’attuale scenario geopolitico, ne ha bisogno non solo in Ucraina, ma anche in Africa e in Medio Oriente. Ecco allora come potrebbero essere andate le cose e a chi (e a cosa) sarebbe servito l’ammutinamento della Wagner.

Due settimane fa, dopo mesi di attacchi verbali di Prigozhin, il Cremlino ha ordinato alla Wagner un atto di sottomissione al ministero della Difesa. Il gruppo andava integrato nell’esercito russo, prendendo ordini direttamente da Mosca e non dall’ex chef amico di Putin. A quel punto Prigozhin avrebbe deciso di organizzare una rivolta, per non farsi tagliare fuori e per rilanciare, passando all’incasso. Restano senz’altro molti punti oscuri su quanto accaduto nelle ultime 48 ore (ad esempio, che fine ha fatto il ministro della Difesa, Sergej Shoigu, del quale Prigozhin chiedeva la testa?) quel che è certo però è che a Washington una destabilizzazione reale della Russia non conviene, perché il caos è imprevedibile, dunque ingestibile. E perché se Putin dovesse cadere adesso non è affatto detto che il suo posto verrebbe preso da una colomba pronta a dialogare serenamente con l’Occidente. Anzi, è verosimile il contrario, ovvero che al Cremlino si sieda un falco ancora più “aggressivo”.

Allo stesso tempo per il presidente russo disinnescare la possibile minaccia di Prigozhin, senza spargimenti di sangue, può servire a rinsaldare il potere interno. In qualche modo ne escono bene tutti i protagonisti di questa surreale vicenda, anche Prigozhin che così potrebbe mantenere il controllo della Wagner, o almeno di buona parte di essa, facendo saltare l’iniziale piano del Cremlino. E’ verosimile che l’accordo finale, con la “strana” mediazione del leader bielorusso Lukashenko, sia questo: nulla cambia a Mosca, ma la Wagner può continuare ad agire in autonomia, per quanto grazie al sostegno e ai rifornimenti assicurati dal Cremlino. 

Eugenio Palazzini

 

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3 comments

fc 25 Giugno 2023 - 12:25

Lukashenko rappresenta pur sempre il lato con maggiori residui sovietici, è bene non dimenticarlo.

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Germano 25 Giugno 2023 - 12:38

Come ho scritto da qualsiasi parte non appena è arrivata la “notizia”, una saggia strategia dei russi che significa molto e che lascia totalmente perplesso il comico e la sua setta. Ho anche detto che ci saranno molte sorprese nei prossimi giorni e settimane.
La NATO e i corrotti paesi della NATO si stanno disgregando, stanno solo bruciando miliardi in armi e tempo, la cosa peggiore è il tempo….sono falliti !!!

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Cesare 26 Giugno 2023 - 11:38

Ho letto che se la CIA sapeva della ribellione, perchè non ha avvisato i nazisti ucraini che avrebbero potuto attaccare le posizioni russe in un momento di difficoltà?E’ sicuro che i nazi non lo sapevano perchè non vi è stato alcun movimento militare diverso rispetto ai giorni prima.

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