Roma, 22 mag — L’incubo di tutte le madri di famiglia occidentali è costituito dall’algida biondona dell’Est che — magari con l’attenuante dell’essere in fuga dalla guerra — ammalia il marito e se lo porta via facendosi pure intestare beni e proprietà; incubo che va a braccetto con la battutaccia, circolata di frequente dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, sull’opportunità di ospitare un’avvenente profuga con la speranza di ricavarne una relazione non esattamente platonica.

La profuga ucraina rovinafamiglie

L’incubo è diventato realtà per Lorna Ganett, 28enne britannica di Bardfort (West York) che si è vista soffiare il marito da sotto il naso da Sofiia Karkadym, 22enne profuga ucraina scappata da Lviv dopo l’inizio dell’invasione russa. Lorna, resa cornuta e abbandonata — con prole a carico — dal marito Tony, 29 anni, secondo quanto riferito dal tabloid britannico The Sun.

L’uomo si era iscritto al programma di accoglienza del governo britannico: una settimana dopo aver accolto nella propria casa la giovane Sofiia, ha lasciato su due piedi moglie e figli per lei. «È iniziato tutto con il semplice desiderio di fare la cosa giusta e di mettere un tetto sopra la testa di qualcuno che ne ha bisogno, uomo o donna che sia», ha raccontato al Sun. «La situazione è degenerata sabato scorso, quando mia moglie si è accanita contro Sofiia, urlandole contro e usando un linguaggio duro che l’ha lasciata in lacrime. Ha detto che non si sentiva più in grado di stare sotto il nostro tetto e qualcosa dentro di me è scattato».

Un’intesa inaspettata

L’astio della moglie nei confronti della profuga ucraina era più che giustificato: tra i due era subito scattata la scintilla dell’attrazione. «Fin dall’inizio era ovvio che io e Sofiia ci eravamo piaciuti — ha ammesso con devastante candore il giovane —  io parlo un po’ slovacco e non è molto diverso dall’ucraino, quindi ho potuto farmi capire da lei nella sua lingua. Le cose sono così peggiorate perché mia moglie non capiva cosa ci dicevamo: ci sedevamo a chiacchierare, a bere e guardare la tv, anche dopo che Lorna era andata a letto».

L’ultimatum

A quel punto la moglie, comprensibilmente infastidita da questa inaspettata sintonia, ha intimato a Sofiia di fare le valigie e andarsene. Immaginate la sua sorpresa quando il marito le ha fatto sapere che se ne sarebbe andato anche lui. Ora stanno cercando casa insieme: «Ci dispiace per il dolore che abbiamo causato, ma ho scoperto un legame con Sofiia che non ho mai avuto prima», le sue parole. Vedremo quanto dura.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

5 Commenti

  1. Tutta questa improvvisa generosità degli aderenti al programma di accoglimento profughi in realtà nasconde la riserva mentale di ottenere badanti e/o colf a costo zero. Qui poi ci scappa pure il bonus extra, o meglio l’extra bona.

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