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La Russia è un orso instabile, ma la cavalcata della Wagner si ferma d’un tratto. Cosa è successo

by Eugenio Palazzini
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wagner russia

Roma, 25 giu – Ammutinati e contenti. La cavalcata della Wagner contro il Cremlino si ferma a 200 chilometri da Mosca. Proprio nel momento in cui la Russia sembrava dover sprofondare in una guerra civile dagli esiti imprevedibili, il leader del gruppo di mercenari più chiacchierati degli ultimi mesi, suona la ritirata. Evgenij Prigozhin ha deciso di mollare, d’un tratto, ufficialmente dopo la mediazione più improbabile: quella del presidente bielorusso Alexandr Lukashenko. “Ci fermiamo e torniamo alle basi. Torniamo in Ucraina”, ha annunciato Prigozhin in un messaggio audio in cui ha spiegato di voler  “evitare un bagno di sangue”.

La Wagner si ritira, fine del caos in Russia?

Il caos russo è iniziato ieri, con l’occupazione di Rostov sul Don, città strategica in particolare per i rifornimenti bellici alle truppe russe che combattono in Ucraina. Nessun colpo sparato, l’esercito regolare non si è opposto minimamente, lasciando entrare in città gli uomini di Prigozhin. Poi la Wagner ha iniziato la marcia verso Mosca, tenendo il mondo con il fiato sospeso: cosa succederà adesso in Russia? Vladimir Putin sta per cadere? Chi prenderà il potere? Oppure ci sarà una guerra civile destinata a protrarsi a lungo? E l’Ucraina, ne approfitterà passando a una controffensiva finalmente efficace? La risposta a tutte queste domande è stata: nulla di fatto, la Wagner fa dietrofront e lascia pure la città di Rostov.

Tutto finito dunque? Pare di sì, al momento. La ribellione è durata meno di 24 ore, provocando pochi danni e qualche morto (15 tra i soldati russi, secondo alcuni fonti russe non ufficiali). Gli ammutinati della Wagner verranno integrati nell’esercito russo, o o almeno chi di loro lo vorrà, come da programma del Cremlino. E Prigozhin non verrà processato come in un primo tempo annunciato. Dovrà però lasciare il Paese e verrà accolto in Bielorussia. I paramilitari della Wagner, nonostante il tentato golpe, non verranno perseguiti “visti i loro meriti sul fronte ucraino”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. “Alcuni di loro, se lo desiderano, firmeranno contratti con il Ministero della Difesa”, ha poi precisato Peskov, senza però fornire ulteriori dettagli.

Resta un dato di fatto, per certi versi sorprendente: Putin è riuscito a domare la rivolta di Prigozhin, ma la Russia appare oggi un orso instabile. Per la prima volta dalla caduta dell’Urss, qualcuno ha provato a mettere in discussione davvero manu militari il potere costituito. Quali saranno le conseguenze di tutto questo è ad oggi un mistero, di quelli imperanti nella Federazione di ghiaccio. Certo è che il caos, in quella che appariva una potenza granitica, non è più un tabù, anzi. 

Eugenio Palazzini

 

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Germano 25 Giugno 2023 - 10:33

Siamo sicuri che la Wagner e Putin siano rivali? Sono mesi che i media Mainstream ci dicono che Putin è malato terminale… o intendono Biden?
Che è scappato! Il suo aereo è stato avvistato in cielo… Appare e riappare sempre in forma e sano di mente, non come Biden in stato senile.
Ora anche la fantastica rivista di geopolitica -Limes- sembra una voce del Mainstream, Caracciolo parla della fine di Putin…HAHAHA…ma va anche Caracciolo venduto alla setta satanica ? L’Occidente distrutto economicamente, le sanzioni i russi non le hanno nemmeno notate, i russi non hanno speso in questa guerra nemmeno il minimo previsto e vogliono ancora farci credere che la Russia ha perso la guerra.
È ora di smetterla di rendervi ridicoli !

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