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Serie B: più giovani, più italiani. L’importante novità del campionato cadetto

by Marco Battistini
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Roma, 25 giu – Ore agitate per la nostra Serie B. Con la vittoria in rimonta del Lecco sul Foggia di una settimana fa si era temporaneamente delineato il quadro delle partecipanti al prossimo campionato. I manzoniani, tornati in cadetteria a distanza di cinquant’anni dall’ultima volta ma sui quali pende la scure di un’iscrizione tardiva, avrebbero meritatamente raggiunto sul campo le altre lombarde. Mentre scriviamo tutto fa però propendere per una paradossale esclusione in favore del Brescia. Una delle due si aggiungerà a Como, Cremonese – appena retrocessa – e Feralpi Salò. Ma al di là delle partecipanti un’importante novità è stata resa nota in questi giorni dalla Lega. L’edizione 2023/24 sarà infatti più verde e più azzurra del solito: vediamo di cosa si tratta.

Serie B, più giovani e più italiani

Sollecitato a inizio mese dalla Gazzetta dello Sport, il presidente della Lega B Mauro Balata ha infatti anticipato un cambio di rotta per quanto riguarda l’utilizzo dei giovani connazionali – o meglio, il riconoscimento economico del loro impiego. Stiamo parlando di una cifra intorno ai quindici milioni di euro che fino ad oggi veniva distribuita tra le venti partecipanti in base al minutaggio di tutti gli atleti sotto un certo limite di età (facendo quindi rientrare nel calcolo anche gli stranieri). Dalla prossima stagione, invece, la normativa diventerà tanto più stringente quanto virtuosa: il contributo federale prenderà infatti in considerazione solamente le statistiche dei giovani italiani. Gran parte di questa fetta sarà destinata agli Under 21, una quota minore per gli Under 23. In ogni caso quest’ultima agevolazione andrà ad esaurirsi con l’inizio del campionato 2024/25. 

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Gli esordienti della scorsa stagione

“La modifica è stata decisa proprio per incentivare ancora maggiormente i club a investire su giovani italiani. Tuttavia questi interventi hanno bisogno di un sostegno di sistema, anche normativo, a supporto di quelle società che valorizzano i nostri talenti”, ha specificato quindi lo stesso dirigente. Andando a spulciare nelle statistiche del campionato appena concluso, tra i soli esordienti troviamo nomi di cui sentiremo sicuramente parlare: tra gli altri Pierozzi, Giovane, Fabbian, Prati. Sebbene ancora minorenni, hanno già conosciuto il calcio dei grandi anche il fantasista del Benevento Carfora (classe 2006) e il mediano genoano Lipani – nato nel maggio 2005.

Linea verde in ottica azzurra

Cittadella, Modena e Sudtirol sono state invece le più virtuose nell’impiego di calciatori italiani. Nel corso della suddetta intervista poi Balata, citando Gatti e Fagioli (si sono fatti conoscere con le maglie di Frosinone e Cremonese), osserva che i due juventini “sono solo gli ultimi giocatori di una serie di giovani che la B ha portato sul grande palcoscenico”. Dovendo ragionare sul lungo periodo e in termini realistici – vivai delle squadre principali sempre meno autoctoni, certa cultura che fatica a lanciare i ragazzi su determinati palcoscenici – il campionato cadetto risulta essere un importante serbatoio anche per la nazionale.

Meret, Di Lorenzo, Acerbi, Buongiorno, Dimarco, Barella, Verratti, Frattesi, Zaniolo, Berardi, Immobile: praticamente una nazionale titolare è passata in gioventù – chi più a lungo, chi meno – da queste parti. Che poi questa particolarità non corrisponda con il migliore dei mondi possibili è tutto un’altro discorso…

Marco Battistini

 

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