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Lacapelle (Front National): “Siamo un movimento di popolo, altro che Sarkozy”

by Adriano Scianca
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lacapelleRoma, 10 dic – “Un’alleanza con Sarkozy? Per noi sarebbe impossibile. Il nostro motto è: ‘Né destra, né sinistra: Front national’. La vittoria passa solo per un grande movimento di popolo che raccolga anche gli ex elettori di sinistra”. Ha le idee chiare Jean-Lin Lacapelle, 48 anni, capolista per il Front national in Hauts-de-Seine, uno dei dipartimenti della regione dell’Île-de-France. Amico di lunga data di Marine Le Pen, nel 1998 è stato uno dei fondatori di “Génération Le Pen”. Dopo una lunga esperienza in Danone, poi in L’Oreal, Lacapelle si è rimesso in gioco per queste regionali. E in vista del secondo turno dice: “Il Front national ha tutto per vincere”.

Quali sono le ragioni del grande successo elettorale del Front national?

A mio avviso la principale ragione è la catastrofe in cui la destra e la sinistra, in 40 anni, hanno fatto cadere il paese. Sono 40 anni che si dividono il potere, 40 anni che c’è un’alternanza destra/sinistra, 40 che fanno le stesse cose. In questi 40 anni ha dilagato l’insicurezza, l’immigrazione è divenuta incontrollata, la sovranità nazionale è stata calpestata dall’Unione europea. C’è stata una incapacità politica totale di trovare soluzioni ai reali problemi dei francesi.

Il Fn riuscirà a superare il “fronte repubblicano”, ovvero l’alleanza fra destra e sinistra che tradizionalmente vi sbarra la strada al secondo turno?

Il Fn ha tutto per vincere. Ha trovato una capacità di amministrare le collettività. Il Fn amministra una quindicina di comuni da un paio d’anni. In tutti questi comuni, i voti del Fn sono in aumento. Abbiamo dimostrato che là dove governiamo già, noi abbiamo l’adesione degli elettori e anzi aumentiamo i consensi. I numeri dimostrano che il Front national è il primo partito di Francia. Di fronte ai nostri successi, la maschera del nostro avversario politico è caduta, perché la sinistra, a cominciare dal primo ministro Manuel Valls, ha ritirato i suoi candidati laddove ha vinto il Fn, invitando i suoi elettori a votare per la destra, il che dimostra che destra e sinistra sono la stessa cosa, come noi abbiamo sempre denunciato. Non so quanti voti riusciremo a prendere al secondo turno, spero che il Fn riesca a vincere in almeno tre o quattro regioni. Lo spero davvero.

Facciamo un esperimento di fantapolitica: domani Nicolas Sarkozy cambia strategia e chiede al Front national un’alleanza per combattere insieme la sinistra. Cosa risponderebbe il Fn?

È in effetti della fantapolitica, perché non succederà mai. Ma se accadesse questo, il Front national direbbe: no! Il nostro slogan è: “Né destra né sinistra: Front national”. Sarkozy è responsabile di aver fatto delle promesse al popolo francese, copiando il programma del Front national, ma grazie a lui la disoccupazione è aumentata, le tasse sono aumentate, la sovranità nazionale non è stata certo rafforzata. Quindi, se Sarkozy cercasse un’alleanza per una sua tattica elettorale diremmo no a lui e al suo stato maggiore. Anche perché noi rappresentiamo tutta la Francia. Abbiamo elettori che un tempo erano di Sarkozy, ex elettori di destra, ma anche ex elettori di sinistra, persino di estrema sinistra.

Cosa pensa della risposta del governo francese agli attentati del 13 novembre?

Quello del 13 novembre non è stato il primo attacco terroristico in Francia. Noi avevamo già avvertito che c’era il rischio era importante e che era importante proteggerci. Dopo gli attentati di Charlie Hebdo, Marine Le Pen aveva detto: “Attenzione, occorre chiudere le frontiere, espellere gli imam radicali, bisogna mettere sotto sorveglianza i ‘fiche S’ [ovvero le persone segnalate come potenzialmente pericolose per la sicurezza dello Stato ma di fatto liberi cittadini – ndr] eccetera”. Tutti ci hanno risposto che il Fn era estremista, che il Fn era una catastrofe. Oggi la maggior parte delle misure adottate sono quelle chieste all’epoca da noi. Di questo siamo felici, anche se dobbiamo notare come molte cose non siano ancora applicate: le moschee salafite sono ancora lì, gli imam radicali continuano a predicare. Inoltre Schengen è ancora in vigore, quindi le frontiere sono ancora aperte. In conclusione, quella del governo non è una buona risposta, perché non applica ciò che dice.

Che messaggio intende inviare ai tanti nazionalisti europei che vedono nel nostro partito una fonte di ispirazione?

Li invito a fare ciò che Marine Le Pen ha fatto: un grande movimento popolare. La vittoria non passerà che per un grande raggruppamento di popolo.

Adriano Scianca

 

 

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