Stoccolma, 14 dic – Lunedì l’emittente pubblica svedese SVT ha mandato in onda una clip per informare i propri ascoltatori circa i danni che le bombe a mano possono provocare all’interno di una casa. E non si è trattato di un errore di trasmissione, né di uno scherzo di dubbio gusto.
Nel video si possono vedere alcuni manichini di adulti e bambini, seduti attorno a un tavolo per una colazione in famiglia, quando un’esplosione fa scoppiare le finestre della casa, uccidendo o ferendo gravemente i presenti, che vediamo trafitti da lunghe schegge. La scelta di utilizzare manichini senza volto invece di veri e propri attori garantisce naturalmente l’assenza di immagini troppo violente, ma è lecito chiedersi se si tratti di un escamotage, in tempi di politicamente corretto ormai esacerbato, per mettersi al riparo da eventuali polemiche circa la “composizione cromatica” della famiglia.
Al di là delle ipotesi sulle scelte registiche, però, ciò che più colpisce è il soggetto in sé: come si è passati, in pochi anni, dai servizi che ricordavano agli svedesi di non dimenticare le candele della festa accese sulle tavole imbandite, a quelli che mostrano le conseguenze di una granata esplosa in cucina? “I criminali svedesi fanno un uso sempre maggiore delle bombe a mano: una tendenza che espone i civili innocenti a un grande pericolo… quando lanci una granata, l’area di pericolo attorno ad essa è di circa 300 metri”, recita la didascalia del video trasmesso. E continua: “SVT News ha appreso che le bombe a mano che vengono effettivamente utilizzate in guerra sono sempre più presenti anche in scenari cittadini: quando usi una granata per strada, non esponi al rischio solo te stesso, ma anche agli altri”.
Come era ovvio aspettarsi, i commenti sui social network non si sono fatti attendere: la maggior parte di questi trasudano un umorismo ormai nero e rassegnato, mentre alcuni si chiedono se non sia un’altra conseguenza di un’immigrazione di massa non propriamente “integrata”.
La clip di SVT è stata mandata in onda lo stesso giorno in cui è stato rivelato che il numero di attacchi con bombe a mano in Svezia è aumentato negli ultimi anni in modo esponenziale: un totale di 116 esplosioni in otto anni, alcune con esito fatale. Ma cosa ne è dell’abusato slogan che recitava “non cambieranno il nostro modo di vivere”?
Alice Battaglia
Ladri in casa e bombe a mano: l’allucinante “pubblicità progresso” della tv svedese
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3 comments
Incredibile……… C’era una volta la tanto invidiata Svezia…….. poi froci comunistoidi e sinistre saffiche hanno trasformato un paese degno in una ignobile latrina magrebino- negroide…….auguroni.
[…] Author: Il Primato Nazionale […]
[…] Ma cosa ne è dell’abusato slogan che recitava “non cambieranno il nostro modo di vivere”? Fonte Il primato nazionale […]