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Lgbt Inghilterra, la prima “gravidanza condivisa”: il bimbo cresce negli uteri di due donne diverse

by Cristina Gauri
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primo bimbo nato da gravidanza condivisa

Londra, 5 dic – Una coppia di donne lesbiche inglesi è diventata la prima “famiglia” al mondo composta da due madri ad aver portato entrambe nel proprio grembo un bambino, mediante la procedura della “gravidanza condivisa”. Ecco l’ultima novità dal fantastico mondo della genitorialità alla dottor Frankenstein e della “pioggia di diritti”, che va tanto in voga presso la comunità Lgbt britannica e non solo.

La procedura

Due mesi fa, infatti, Jasmine Francis-Smith ha infatti dato alla luce suo figlio, Otis, utilizzando un uovo fecondato in vitro dopo che la moglie di Jasmine, Donna, lo aveva portato in grembo per 18 ore. La procedura ha avuto luogo nella London Women’s Clinic, dove più di 100 bambini sono nati da coppie lesbiche usando l’incubazione artificiale dell’uovo subito dopo la fecondazione: ma la tecnica che coinvolge il transito del prezioso gamete fertilizzato attraverso ben due uteri materni non era mai stata utilizzata con successo prima della nascita del piccolo Otis.

Basta pagare

“Nelle coppie dello stesso sesso, è solo una persona a portare avanti la gravidanza: con questo trattamento, invece entrambi i genitori vengono coinvolti”, ha raccontato Jasmine al Telegraph, ”È una cosa che ci ha coinvolte entrambe emotivamente. Siamo una coppia molto unita, ma adesso abbiamo tutte e due un legame speciale con Otis. Siamo state davvero fortunate, la procedura ha funzionato al primo tentativo, ma molte coppie devono tentare più volte”. Le due donne hanno dichiarato che il procedimento le ha fatte sentire “sullo stesso piano, durante tutto l’iter”. Insomma, è tutto chiaro: se Madre Natura si frappone fra una persona e i suoi desideri deliranti basta scucire il giusto compenso alla clinica di turno. E ci si sente di colpo “entrambe partecipi ed unite”. Che dire? Versare un’adeguata somma di denaro, in tutta questa vicenda, è stata l’unica procedura veramente semplice.

Cristina Gauri

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3 comments

Sergio Pacillo 5 Dicembre 2019 - 3:17

Secondo voi non riusciranno con qualche espediente a fare condividere anche la paternitá ?

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Jos 5 Dicembre 2019 - 7:57

..KAPUTT….

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SergioM 8 Dicembre 2019 - 12:10

E parlano male dei medici del III Reich …..

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