Roma, 5 apr – Guerra civile alle porte in Libia, ormai nel caos più totale. Khalifa Haftar è pronto a marciare su Tripoli e gli aerei del governo riconosciuto hanno iniziato i primi raid sui convogli del generale a Sud della capitale. “Imbarcazioni militari” appartenenti alle forze di Haftar avrebbero effettuato nella notte “uno sbarco nella base Sidi Bilal” che si trova a appena 17 chilometri a ovest della capitale libica, sede del governo di Accordo nazionale (Gna). Lo ha riferito il portale libico al Wasat citando non meglio precisati forze di sicurezza.
L’avanzata delle truppe di Haftar
“Uno Stato arabo ha dato il semaforo verde” alle forze fedeli al generale Haftar di avanzare verso Tripoli. E’ l’accusa lanciata da Fathi Bishaga, ministro dell’Interno del governo di Accordo nazionale. In un’intervista rilasciata ieri sera al canale Libyaalahrar, Bishaga ha dichiarato inoltre che il capo del Gna Fayez al Sarraj “è andato di recente ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) con l’intenzione di raggiungere una soluzione politica e ha fatto concessioni a Haftar per il bene del popolo libico. Haftar ha però tradito quella intesa”. Milizie fedeli al Gna libico intanto avrebbero cacciato le truppe di Haftar da Zawiya, città a circa 50 chilometri a Ovest della capitale. Il corrispondente di al Jazeera, citando una fonte militare, ha affermato che “le forze di Haftar stanno negoziando la consegna delle loro armi alle brigate di al Zawiya in cambio di un passaggio sicuro verso la vicina città di Sarman“.
Oggi il Consiglio di sicurezza Onu
Il Consiglio di sicurezza Onu “terrà oggi una riunione a porte chiuse” per discutere con l’inviato speciale Ghassan Salamè della situazione libica dopo l’escalation militare. Lo riferiscono media locali. A quanto pare a chiedere il vertice è stata la Gran Bretagna. Il generale, apertamente sostenuto dal presidente francese Emmanuel Macron, vuole tentare la presa di Tripoli proprio nel giorno in cui vi era in visita, per la prima volta da due anni, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Missione quasi impossibile dato che le milizie dell’Ovest hanno subito serrato le fila e a difesa della capitale s’è schierata la potente Misurata, che ha annunciato una sorta di arrocco, spostando milizie verso la capitale messa in “stato d’emergenza massima” con allerta anche per l’aviazione.
Conte: “Serve percorso politico sotto la guida Onu”
Preoccupazione e allarme si sono diffusi anche a Roma. Il premier Giuseppe Conte è tornato ad invocare “un percorso politico sotto la guida delle Nazioni Unite” perché “le opzioni militari, tanto più se unilaterali, non offrono alcuna garanzia di realizzare soluzioni responsabili e durature“. Il ministro degli Esteri Enzo Moavero, da Washington dove si trova per il vertice Nato, ha fatto sapere di essere in contatto con l’ambasciata a Tripoli e di seguire gli sviluppi con attenzione. Mentre Matteo Salvini ha posto la questione alla riunione dei ministri dell’Interno del G7 a Parigi e ha sentito telefonicamente il vicepremier libico Maitig.
Ludovica Colli
1 commento
…non ci si può lamentare di come vanno lì le cose: se i francesi cercano di imporre i propri interessi con aiuti militari e diplomatici/politici, mentre l’ Italia si limita ad una insufficiente e blanda politica diplomatica….