Roma, 6 mar – Al contrario di tanti schieramenti di centrosinistra europei, dalle parti di Copenhagen i Socialdemocratici non ha registrato negli ultimi anni alcun calo nei consensi. Un successo dovuto al fatto che, caso più unico che raro, ha promesso di usare il pugno duro contro l’immigrazione in Danimarca. Questo sulla scorta del pungolo rappresentato dal Partito Popolare, formazione che proprio sulle battaglie avverso il continuo arrivo di immigrati attrae voti dalla classe operaia, un tempo “feudo” della sinistra.
La leader dei Socialdemocratici, nonchè primo ministro, Mette Frederiksen, ha giustificato la presa di posizione col fatto che sono i lavoratori a pagare il prezzo più alto di queste politiche. Da qui la necessità di ridurre la spinta dell’immigrazione in Danimarca se si vuole salvaguardare il suo modello di Stato sociale.
Il pugno duro della Danimarca sull’immigrazione
Già in passato il governo aveva introdotto misure che obbligavano ogni immigrato a passare almeno un test di conoscenza della lingua. Adesso il governo vuole andare oltre con la proposta di sottoporre agli immigrati cinque domande sui valori danesi, spiegare in una lettera perchè vogliono vivere in Danimarca e sottoporsi a un’intervista per accertarsi delle loro vere intenzioni. Sarà inoltre vietato l’ingresso a tutti coloro che sono stati condannati per terrorismo, stupro e fatti legati alla criminalità organizzata. Non un fulmine a ciel sereno: pochi giorni fa l’esecutivo aveva tolto lo status di rifugiato a decine di profughi siriani.
Una svolta della quale, tuttavia, i partiti contrari all’immigrazione in Danimarca non sembrano essere del tutto soddisfatti. Chiedono che si faccia di più, proponendo ad esempio di dividere i candidati alla cittadinanza in due gruppi: quelli provenienti dai paesi musulmani e gli altri, con la chiara intenzione di rendere ancora più difficile ai primi diventare cittadini danesi.
Giuseppe De Santis
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[…] recente ha anche iniziato a rimpatriare molti “rifugiati” siriani in quanto alcune zone della Siria ora sono considerate sicure. Tutto questo tuttavia non basta a […]
[…] Esistono però buone possibilità che, alle elezioni generali del 2022, possano vincere e così lavorare assieme ai Democratici Svedesi per imporre leggi più dure sull’immigrazione. Di recente l’opinione pubblica svedese si è mostrata favorevole a misure più restrittive. Per tale motivo il leader dei Democratici Svedesi è ottimista, dichiarando che vede come modello la Danimarca dove l’opposizione all’immigrazione è ora così forte che persino i partiti di sinistra stanno attuando politiche restrittive. […]