Mosca, 25 set – Vladimir Putin sfida l’Isis. Non solo in Siria, dando supporto politico e militare ad Assad, ma anche in casa propria.
Anziché affidarsi al copione già usurato dello scontro di civiltà, tuttavia, il presidente russo ha voluto combattere lo Stato islamico proprio sul terreno della religione.
È stata inaugurata due giorni fa, infatti, la grande moschea di Mosca, un edificio colossale in grado di ospitare oltre 10.000 fedeli. Presenti alla cerimonia lo stesso leader del Cremlino e i presidenti di Turchia e Palestina, Recep Tayyip Erdogan e Abu Mazen.
Il maestoso tempio bianco e celeste dalle cupole dorate sorge a due passi dallo stadio Olimpiiski, sulle ceneri della vecchia moschea demolita quattro anni fa a causa del crollo parziale delle pareti. I lavori per l’ampliamento della struttura erano iniziati già nel 2005. La sua superficie oggi è di 20 volte maggiore: 19.000 metri quadrati, con una capienza di oltre 10.000 fedeli.
A Mosca i fedeli musulmani sono circa due milioni e questo fa della città russa la capitale più musulmana del vecchio continente. La cosa rilevante, tuttavia, è che nel suo discorso, Putin ha attaccato i terroristi del sedicente Stato islamico che “compromettono la religione mondiale dell’Islam” e cercano di arruolare gente anche in Russia. Putin ha anche citato il Corano, precisamente nel versetto che recita “sforzatevi di rivaleggiare fra voi solo nel compimento del bene”, e poi ha espresso apprezzamento per il lavoro dei leader spirituali russi che lavorano per arginare la propaganda estremista nel Paese.
L’inaugurazione è stata celebrata in grade stile, con importanti personalità di tutti i settori e un’enfasi generale che sembrava decisamente voluta. La lunga guerra in Cecenia aveva posto Putin nel mirino di un certo Islam, non privo di legami con il terrorismo salafita. Sembra palpabile che ora il leader del Cremlino abbia in mente un cambio di passo.
Del resto, in Russia, l’Islam rappresenta la seconda religione per diffusione, con un numero di aderenti che oscilla, a seconda delle stime, tra 14,5 e 30 milioni di aderenti. Secondo la Reuters, le minoranze musulmane costituiscono un settimo (14%) della popolazione della Russia. Ci sono oltre 5.000 organizzazioni religiose musulmane registrate.
Putin sta quindi giocando una carta dal peso consistente. Ma è solo uno dei tavoli in cui gioca il presidente russo. Se i rapporti fra Cremlino e Chiesa Ortodossa sono da tempo idilliaci, tutto sembra pronto anche per la storica visita a Mosca di Papa Francesco, che dovrebbe avvenire nel 2016, cosa di cui avrebbe parlato il metropolita russo di Mosca nel suo recente viaggio a Roma e Milano.
Un asse fra Russia e Vaticano sarebbe fondamentale per muoversi in Siria, dove Putin si è garantito una certa agibilità anche grazie all’accordo siglato con Netanyahu. E lunedì ci sarà l’incontro con Obama…
Giorgio Nigra
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