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Londra: c’è un “rifugiato” e “minore non accompagnato” dietro la bomba in metro

by Roberto Derta
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Roma, 18 set – La storia dell’attentato alla metropolitana di Londra, fortunatamente malriuscito rispetto alle intenzioni stragiste degli esecutori, ci mette ancora una volta di fronte alle contraddizioni dell’accoglienza cieca degli immigrati. I due arrestati per la bomba, infatti, sono un 18enne e un 21enne di cui si sa ancora poco. La storia del 21enne, tuttavia, è già di per sé piuttosto inquietante. Yahya Faroukh, questo il suo nome, è nato ad Al Harah, vicino a Damasco, e dopo una breve permanenza in Egitto era arrivato in Italia su un barcone (il 23 novembre 2013 ha pubblicato una foto sulla sua pagina Facebook che mostra una barca da pesca, con la didascalia: “La barca che ci ha portato dall’Egitto in Italia”) e aveva poi abitato nella famigerata “giungla di Calais”, il mastodontico accampamento con migliaia di immigrati sorto a ridosso dell’imbocco del tunnel per la Manica, dove gli stranieri si erano ammassati nella speranza di raggiungere il Regno Unito.

Entrambi gli immigrati sono stati accolti in Gran Bretagna come “minori non accompagnati” ed alloggiati nella casa famiglia di Penelope e Ronald Jones, una coppia che per il suo impegno sociale nel 2010 ha ricevuto dalla regina l’onorificenza del Most excellent Order of the British Empire. Potrebbe essere proprio qui, nella villetta di Cavendish Road dei coniugi Jones, che è stata realizzata la bomba. Il siriano, molto attivo su Instagram, si vantava di passare le giornate tra hashish e alcol. In un post si vantava di  “fumare ogni giorno” e aveva pubblicato un’immagine che recitava: “Per una vita migliore bisogna avere erba, vodka e droga”. Era stato fermato dalla polizia due settimane fa ma poi rilasciato.

Intanto è stato confermato ufficialmente a 30 il numero delle persone rimaste ferite o contuse nell’attentato di Parsons Green. Lo riporta la Bbc, rilevando tuttavia solo tre di loro risultano ancora ricoverate, presso il Chelsea and Westminster Hospital, non lontano dalla stazione coinvolta. Nessuno, come fanno sapere i medici, é in pericolo o rischia lesioni permanenti. Secondo Amber Rudd, ministra dell’Interno britannica, 26 persone sono state interessate in totale dalla mezza esplosione dell’ordigno rudimentale collocato ieri su un vagone della District Line all’interno di un secchio vuoto da vernici racchiuso in una busta di plastica: in sostanza si sarebbe trattato solo di una sorta di fiammata, causata presumibilmente da qualche intoppo al meccanismo dell’aggeggio e da un innesco anticipato del timer.

Roberto Derta

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nemesi 18 Settembre 2017 - 12:54

ho visto le foto della britannica coppia accogliona OPS accogliente,con lei sui 120 kg di stazza (non scherzo); mi domando sempre fino a che punto dietro l’accoglienza e la cieca xenofilia vi sia bontà d’animo invece di seri problemi psicologici personali da proiettare nel diverso da sè, al fine di dare qualche logica alla propria esistenza di disadattati; un pò come quel Don “qualcosa” appassionato di giovani “mandingo” africani ove -a mio contestabilissimo avviso- spiritualità,solidarietà e trascendenza sembrano cedere il passo a PASSIONI sicuramente più terrene.

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