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Louise Arbour: ecco chi è la madrina del Global Compact amica di Soros

by Valerio Benedetti
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Roma, 3 dic – Una volta che è scoppiata la bomba del Global Compact, il discusso patto Onu sull’immigrazione, ecco che cominciano a scoprirsi tutti gli altarini. L’ultimo ce lo ha rivelato il sito Oltre la linea, che ha ricostruito il profilo di Louise Arbour. Chi è costei? Ebbene, si tratta della rappresentante speciale per le migrazioni del segretario generale delle Nazioni Unite. In pratica, è il braccio destro di Antonio Guterres, il segretario immigrazionista dell’Onu. Magistrato canadese 71enne, la Arbour – come ha fatto notare anche Fausto Biloslavo sul Giornale – è stata un po’ la madrina del Global Compact. E, guarda caso, è un’amica di vecchia di data di George Soros, lo speculatore di origini ungheresi che, con la sua Open Society, foraggia Ong e immigrazione irregolare verso l’Europa.
«A fine anni novanta – prosegue Biloslavo – [la Arbour] ricopriva il ruolo di procuratore capo del Tribunale internazionale de L’Aja per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia. Proprio lei ha spalleggiato americani e inglesi nella dubbia strage di Racak, utilizzata come grilletto per giustificare la guerra “umanitaria” della Nato contro i serbi per il Kosovo». Nella difesa del Global compact, Luoise Arbour ha affermato: «Non c’è dubbio che l’Occidente avrà bisogno di importare risorse umane [gli immigrati, ndr] a tutti i livelli». E ancora: «L’idea che i cosiddetti migranti economici, in contrapposizione ai rifugiati, entrino nei paesi occidentali per rubare posti di lavoro o abusare del sistema di assistenza sociale, è smentito dai fatti». In pratica, si tratta delle stesse idee sostenute da Soros.
E appunto – come specifica Oltre la linea – «il 23 giugno 2010, a Budapest, presso la sede della Central European University [l’ateneo fondato dallo speculatore, che Viktor Orbán vuole chiudere, ndr] la Arbour veniva premiata proprio da Soros in persona, come conferma lo stesso sito ufficiale dell’Università». Louise Arbour, infatti, «è stata presidente dell’International Crisis Group dal 2009 al 2014. Si tratta organizzazione non governativa, no-profit, transnazionale, fondata nel 1995, che “svolge attività di ricerca sul campo in materia di conflitti violenti e avanza politiche per prevenire, mitigare o risolvere tali conflitti” nata grazie a una donazione di George Soros che è presente anche nel Board della ONG insieme al figlio Alexander e all’Ex Ministro degli Esteri Italiano Emma Bonino. Da Presidente dell’International Crisis Group, Arbour ha partecipato inoltre a numerose iniziative organizzate dall’Open Society Foundations». Insomma, tutto torna.
Valerio Benedetti

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4 comments

Fil 3 Dicembre 2018 - 12:48

Si sanno nomi cognomi e che (brutta) faccia hanno… Nessuno che avanzi una procedura di arresto per crimini e speculazione sulle NOSTRE vite… Non valiamo la carta con cui sono stampati i nostri “documenti”. Meditate su questo.

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Cesare 3 Dicembre 2018 - 6:13

Questa globalista antipopoli e bugiarda dice”«L’idea che i cosiddetti migranti economici, in contrapposizione ai rifugiati, entrino nei paesi occidentali per rubare posti di lavoro o abusare del sistema di assistenza sociale, è smentito dai fatti». Quali fatti , e parlo di fatti e non di pareri o idee,smentirebbero che i migranti tolgono posti di lavoro agli autoctoni e che pesano sul sistema assistenziale e sanitario? Ma questa burattina delle elites occulte e sataniste crede veramente che la gente è scema??

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Global Compact, una resa incondizionata all'immigrazione di massa - Diplomazia Italiana 21 Dicembre 2018 - 2:51

[…] Negli anni, la Arbour ha svolto un’incessante attività di lobbying presso i decision makers internazionali per promuovere l’agenda immigrazionista. La Arbour è anche una accesa sostenitrice di una linea bellicista della Nato. […]

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Global Compact, una resa incondizionata all’immigrazione di massa - Italia Notizie 24 22 Dicembre 2018 - 12:00

[…] Negli anni, la Arbour ha svolto un’incessante attività di lobbying presso i decision makers internazionali per promuovere l’agenda immigrazionista. La Arbour è anche una accesa sostenitrice di una linea bellicista della Nato. […]

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