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Un lupo ammazza il pony della von der Leyen. E lei apre all’abbattimento dei carnivori

by Cristina Gauri
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von der leyen pony

Roma, 8 dic — Lutto in casa von der Leyen. A passare a miglior vita non è stato qualche blasonato parente della baronessa, ma un quadrupede dell’altrettanto blasonata scuderia di famiglia situata nella zona di Hannover: Dolly, il pony trentenne prediletto dalla presidente della Commissione europea, trovato sbranato lo scorso settembre.

Ursula a pezzi per la morte del suo pony

Il cuore di Ursula a pezzi. Anche il più algido dei burocrati di Bruxelles con l’anima indurita dai diktat affamapopoli è dunque capace di nutrire sentimenti: per un animaletto da compagnia, ovviamente, non di certo per i cittadini dell’Unione. «L’intera famiglia è rimasta terribilmente sconvolta», aveva fatto sapere von der Leyen. Ma una buona notizia c’è. Finalmente, dopo mesi, il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha svelato l’identità del killer di pony: si tratta di un lupo, siglato come Gw 950m, «membro del famigerato branco del Burgdorfer Holz». Famigerato branco, manco stessimo a parlare della Mara Salvatrucha, o della Banda della Magliana. Il ponycida è stato individuato dalle solerti autorità tedesche che, grazie a sofisticatissime tecniche, hanno indagato per ben tre mesi — nemmeno fosse morto un cristiano — analizzando le tracce genetiche lasciate sul corpo senza vita di Dolly. 

Ora la presidente vuole vendetta

Ma Ursula se l’è legata al dito: dalla morte di Dolly, la von der Leyen ha un conto aperto contro i carnivori selvatici. Così la scorsa settimana parte una comunicazione al parlamento Ue: «La Commissione riconosce che il ritorno dei lupi in aree da cui sono scomparsi da tempo, così come il loro numero crescente, sta portando a un conflitto», scrive aggiungendo che «l’uccisione mirata di singoli lupi problematici è già possibile». Dove dicesi «problematico» il lupo che azzanna il pony sbagliato. Morale: ai piani alti si accorgono del problema solo quando ne vengono toccati personalmente. 

Bruxelles a pecora sull’abbattimento dei lupi (graxie al pony)

La risposta, arrivata in tempi record, di Bruxelles, poteva essere solo una: cioè la proposta declassare lo status di protezione dei lupi, sancito dalla Convenzione di Berna, da specie «rigorosamente protetta» a semplicemente «protetta». Ululano (è proprio il caso di dirlo) gli ambientalisti tedeschi, e non solo: secondo gli ecocretini da sushibar la convivenza tra uomo e lupo c’è da secoli (sì, a prezzo di svariati pastorelli sbranati, così come appuntato dall’etologo Boitani in una sua famosa pubblicazione).

La verità è che il lupo, animale opportunista, sta sfruttando l’avanzata dell’urbanizzazione per avvicinarsi a centri abitati e fattorie e servirsi di queste ultime come terreno di razzia. Gli animalisti — tutta gente che abita in città — cianciano che se il lupo aggredisce il bestiame, è colpa del pastore che non protegge adeguatamente gli animali, fingendo di non sapere che i sistemi di contenimento non possono essere adottati in ogni contesto ambientale.

Allevatori contro ecocretini

Di contro gli allevatori, allo stremo, premono per le politiche di abbattimento selettivo nelle aree più vicine ai centri abitati. La favoletta del lupo «amico dell’uomo» reggerà finché il primo sarà sufficientemente spaventato dalla presenza del secondo, laddove l’uomo si dà da fare attivamente cacciandolo. Ma se l’uomo abdica alla propria funzione, il lupo nel giro di una generazione (cinque anni) potrebbe perdere il timore nei suoi confronti e dunque ricominciare a considerarlo una potenziale preda. Chissà quindi che il sacrificio di Dolly, sventurato pony della baronessa Ursula, non sia avvenuto invano. 

Cristina Gauri

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3 comments

A 8 Dicembre 2022 - 4:36

Maledetta megera.

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Lappola 8 Dicembre 2022 - 5:55

VENDICATIVA LA NONNA DELL’EUROPA EHh ? Ai negri che ammazzano noi e stuprano le nostre donne dobbiamo anche chiedere scusa, per un lupo che ammazza il suo pony strage della razza. Voglio andare a fare il presidente della Commissione !!!

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Saverio Gpallav 9 Dicembre 2022 - 12:43

Gli ecocriminali foraggiati dalla dittatoriale commissione europea e dai servi sciocchi dei governi degli stati stanno riempiendo le campagne di animali aggressivi allo sbando che minacciano allevamenti allevatori agricoltori e semplici escursionisti. Eppure questa pletora di apprendisti stregoni si accorge del danno arrecato solo quando un prezioso pony utile solo al sollazzo della Ursula viene sbranato dai branchi che loro stessi hanno disseminato nelle contrade di mezza Europa

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