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Macron appoggia Haftar. Salvini: “Se gioca alla guerra non starò a guardare”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 11 apr – “Se la Francia per interessi economici e commerciali stesse bloccando l’iniziativa europea per portare la pace” in Libia “sostenendo una parte che combatte” sarebbe “estremamente grave“. Così il vicepremier Matteo Salvini interviene ai microfoni di Rtl 102.5 sui combattimenti tra le truppe del generale Khalifa Haftar (sostenuto da Parigi), che vorrebbe prendere Tripoli, e quelle del governo di Accordo nazionale del premier Fayez al Serraj, a pochi chilometri della capitale. La Francia, prosegue il leader della Lega, “ha ritirato un ambasciatore dall’Italia per molto meno”. “Stiamo approfondendo – spiega Salvini – . Ci sono delle evidenze purtroppo. Qualcuno ha dei dubbi che l’intervento contro Gheddafi di alcuni anni fa di Sarkozy fosse un ‘intervento umanitario’ o non piuttosto un intervento per interessi economici e commerciali di qualche paese europeo? Ecco, non vorrei che stessimo rivedendo lo stesso film. E poi a pagarne le conseguenze fossero gli italiani. Solo che adesso c’è un’Italia che rialza la testa e c’è un governo che reagisce“. Il ministro dell’Interno rincara la dose: “Quando si parla di missili, attacchi ad aeroporti, c’è un rischio per gli italiani che lavorano lì… Se qualcuno gioca a fare la guerra per interessi economici, per quanto ci riguarda ha sbagliato Paese e con me ha sbagliato ministro“.

La Francia blocca la condanna Ue di Haftar

Salvini si riferisce al fatto che, a quanto pare, ieri notte la Francia avrebbe bloccato un progetto di dichiarazione dell’Unione europea che avrebbe chiesto al generale Haftar di fermare l’offensiva contro la capitale della Libia. Mossa che ha conclamato il sostegno di Parigi all’avversario del premier al Serraj. La Ue avrebbe sostenuto che l’attacco lanciato da Haftar “sta mettendo in pericolo la popolazione civile, sta danneggiando il processo politico e rischia di creare una nuova escalation con serie conseguenze per la Libia e la regione intera, incluse nuove minacce di terrorismo”. Parole che non sono andate giù al presidente francese Emmanuel Macron.

“Se Conte incontra tutte le parti in causa fa bene”

Se Conte incontra tutte le parti in causa in Libia “fa bene, non posso dire sì o no“: così Salvini ha risposto poi a una domanda sull’incontro che – secondo un’indiscrezione di Repubblica – ci sarebbe stato lunedì a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte ed emissari di Haftar, senza confermarlo o smentirlo.

Onu: “Raddoppiati gli sfollati a Tripoli”

Intanto in Libia proseguono i combattimenti. Le truppe di Haftar hanno conquistato un campo militare, Yarmuk, a 15 chilometri dal centro della città. A quanto pare, Haftar avrebbe deciso di dare una spallata con un assalto finale – ecco perché ha schierato anche le forze speciali – , per provare ad entrare nel centro di Tripoli e provocare una fuga in massa della popolazione.  Operazione che per adesso sta riuscendo. “I pesanti scontri a fuoco e il bombardamento di artiglieria nelle zone residenziali di Ain Zara e Khalla al Forjan si sono tradotti in un’impennata degli sfollati a Tripoli e dintorni, raddoppiati nelle ultime 48 ore a oltre 6.000 persone“. Lo riporta l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha), aggiungendo che se le violenze dovessero continuare e i combattimenti dovessero raggiungere le aree più popolate della città di Tripoli, è necessario prevedere ulteriori movimenti su larga scala.

Adolfo Spezzaferro

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