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"Mai più Columbus Day": negli Stati Uniti riprende la crociata contro il “colonizzatore”

by Alice Battaglia
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Washington, 16 set – Somerville è una cittadina del Massachusetts recentemente balzata agli onori della cronaca grazie all’attivista “democratica e sincera” che ha urinato sulle bandiere americane in un cimitero di veterani di guerra. Ora torna alla ribalta per un altro scatto in avanti nella gara al politicamente corretto: l’annullamento del Columbus Day (la festività che celebra la scoperta delle Americhe da parte dell’esploratore genovese), sostituito dalla Giornata delle Popolazioni Indigene.
Non è la prima municipalità statunitense ad effettuare l’inversione di rotta: la scelta di consegnare una giornata di riconoscimento alle popolazioni che vivevano nel nuovo continente prima dell’arrivo dei colonizzatori europei è stata già portata avanti in alcuni Stati del New England (Maine, Vermont, New Hampshire), a Los Angeles e in Alaska. A New York, dove la ricorrenza almeno per ora resiste, il sindaco Bill de Blasio ha comunque deciso di inserire la statua del navigatore genovese che troneggia a Manhattan in un elenco di monumenti controversi di cui si vorrebbe “depotenziare” il valore simbolico.
Joseph A. Curtatone, esponente dei democratici e sindaco della località, ha spiegato alle telecamere dell’emittente televisiva CBS le ragioni che lo hanno portato a questa scelta: «Quest’anno, e precisamente lunedì 8 ottobre, la città di Somerville osserverà la Giornata dei popoli indigeni. Ci uniremo a molti altri nel fare la cosa giusta. È qualcosa che abbiamo esaminato con la massima attenzione quando in molti dentro e fuori della nostra città hanno avanzato argomenti convincenti in favore di questo cambiamento. L’arco della storia si piega non solo verso la giustizia, ma verso la ragione».
Il Columbus Day, ha aggiunto il primo cittadino, è una reliquia di una versione obsoleta e semplificata della storia: «Questo non vuol dire che Colombo non abbia un posto nella storia. Non si negano le sue abilità né il suo coraggio come esploratore, e non si indebolisce il ruolo importante che ha avuto nella nostra identità nazionale. Ma sappiamo tutti che c’è molto di più nella storia: Colombo ha partecipato alle prime fasi di quello che divenne un genocidio, portando allo schiavismo, alla tortura e agli orribili massacri dei nativi dell’isola di Hispaniola».
Curtatone ha fatto notizia già all’inizio dell’estate quando annunciò il boicottaggio della birra “Sam Adams” perché Jim Koch, amministratore delegato della società Boston Beer Co., aveva pubblicamente ringraziato il presidente Trump per alcuni tagli fiscali che avevano giovato alla competitività dell’azienda. Il cinquantatreenne avvocato ha anche sottolineato le proprie origini italiane rimarcando che «come italiani, abbiamo molto di cui andare fieri, senza dover ricorrere all’importanza culturale di Cristoforo Colombo».
Sia pure con toni meno isterici di quelli visti in altre occasioni, l’iniziativa testimonia una volta di più l’ossessione della sinistra liberal per la cancellazione della storia che non piace alla gente che piace: dall’abbattimento delle statue ai confederati di Charlottesville fino al trasferimento delle spoglie di Franco, deciso dal parlamento spagnolo appena ieri, una pulsione autodistruttiva sembra attraversare l’Occidente intero.
Il guaio è che il più delle volte non ci troviamo nemmeno di fronte a una revisione storica condotta con metodo, ma a una semplice rimozione in stile sovietico delle memorie sgradite ai padroni dell’oggi. Se è vero che chi controlla il passato controlla il presente, si potrà concludere, parafrasando Tacito: hanno fatto un deserto e l’hanno chiamato storia.
Alice Battaglia

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6 comments

Luca 16 Settembre 2018 - 11:07

Faranno il transgender day

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Luca 16 Settembre 2018 - 11:19

E comunque che tristezza chi rinnega il proprio sangue

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rino 16 Settembre 2018 - 1:49

Bravo Fabio bertoncelli. Facile sciacquarsi la bocca. Non costa niente. Se ne tornassero in Europa! O quantomeno comincino a pensare di rivedere il concetto di riserve.

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alessandra bonanno 16 Settembre 2018 - 4:50

è un grave umiliazione per tutti gli italiani nel mondo

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Raffo 16 Settembre 2018 - 8:27

obama, ilary clinton,de blasio e altre perle democratiche statunitensi sono la rappresentazione del declino di un paese che si dibatte fra pederastri ed ermafrodite,luridume comunistoide ed ignoranza tribale……….prima o poi tutti gli imperi,o presunti tali, devono crollare………ma il White Power ne sono sicuro venderà cara la pelle………beati loro,armi libere per difendersi e giudici eletti dal popolo ……se qualche procuratore fa il
fenomeno ne paga le conseguenze……. ……….. amaramente……….. ovviamente i merdosi pseudo intellettuali liberal vogliono rompere questo meraviglioso mondo idilliaco……… Colombo è solo un falso argomento per distrarre i cittadini dalle loro porcate “democratiche”.

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Usa, incendia la bandiera Lgbt, condannato a 16 anni di carcere. "E' crimine d'odio" 31 Gennaio 2020 - 9:11

[…] la bandiera nazionale ad ogni manifestazione e di deturpare i monumenti storici perché ritenuti “simboli del genocidio dei nativi o dello schiavismo, bruciare una bandiera puramente simbolica, non istituzionale, ma che riguarda […]

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