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Manchester, tra arresti e caccia all’uomo. Rete di terroristi dietro all’attentatore

by La Redazione
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Manchester altri arrestiManchester, 24 mag – Altro che lupo solitario, altro che l’ennesimo “pazzo”. A Manchester la polizia britannica ha compiuto altri tre arresti, in connessione con l’attentato all’arena, nella zona sud della città. Sono in totale quattro le persone finite in manette fino ad ora.  Il 23enne arrestato ieri è  Ismail Abedi, fratello di Salman Abedi, ovvero il terrorista esecutore dell’attentato. I media inglesi hanno citato un curriculum online che lo definisce come esperto informatico che ha lavorato per il Manchester Islamic Centre, il centro islamico della moschea di Didsbury, frequentata da tutta la famiglia Abedi.

Stavolta almeno nessuno potrà dire che si tratta del gesto di un folle che ha agito da solo, né che non esiste un problema di “frontiere aperte”, visto che il terrorista che ha compiuto la strage era appena rientrato dalla Libia. Non solo, dopo gli arresti effettuati nelle ultimi ore, la polizia di Manchester sta dando la caccia al costruttore della bomba usata da Salman Abedi. Le forze dell’ordine hanno perquisito un’abitazione e secondo quanto riferito dai media britannici alcuni testimoni avrebbero sentito un’esplosione.

Il ministro degli Interni britannico Amber Rudd ha detto che sono stati compiuti “buoni progressi” nelle indagini sulla strage. E la polizia ha precisato che sono state identificate tutte e 22 le vittime dell’attentato.

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