Dopo una riunione durata più di tre ore, Marine Le Pen e gli altri membri dell’ufficio esecutivo hanno deciso che la questione va rimandata alla consultazione degli iscritti nel corso di un congresso straordinario che la leader del Fn dovrà convocare entro tre mesi.
A frapporsi alla cacciata del patriarca, infatti, resta lo statuto del partito. Marine dovrà modificare l’articolo 11 bis dello statuto, quello relativo al presidente onorario. “I commenti o le prese di posizione del presidente onorario non possono in nessun caso impegnare il Front National, la sua presidente o le istanze decisionali”, ha ribadito l’ufficio politico.
In particolare, “il Fn disapprova le opinioni espresse sulle colonne del giornale anti-Fn Rivarol, contrarie ai suoi valori politici e di statuto”.
Furente la reazione di Le Pen senior: “È una fellonia, mi vergogno che la presidente del Fn porti il mio nome. Auspico che lei perda il mio nome più rapidamente possibile, magari sposandosi con il suo compagno (Louis Aliot – ndr) o forse con Florian Philippot (altro dirigente frontista, notoriamente gay – ndr) o con qualcun altro. Non riconosco legami con qualcuno che mi tradisce in maniera così scandalosa”.
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