Home » Marketing, finanza ed energia: chi si muove dietro il “fenomeno” Greta?

Marketing, finanza ed energia: chi si muove dietro il “fenomeno” Greta?

by La Redazione
2 comments
greta thunberg

Roma, 16 nov – La storia del movimento lanciato da Greta Thunberg deve essere considerata come espressione di un’apparente manifestazione spontanea? Se si osserva il modo in cui è stata lanciata la modalità di protesta – attraverso lo sciopero della scuola per il clima – si scopre che questa iniziativa non verrebbe dalla Thunberg, bensì da un certo Bo Thoren – un rappresentante del movimento ecologista estremista Rebellion – alla cui idea Greta ha aderito.

Greta: un successo inatteso (?)

Inizialmente, le azioni di Greta hanno generato scarsa risposta e scarso consenso. Uno dei suoi primi discorsi pubblici si è svolto di fronte ad una platea vuota. La televisione svedese ha mascherato questa realtà puntando le telecamere solo sulla scena in cui la giovane stava parlando.

La mancanza di risonanza è stata rapidamente risolta con l’aiuto del talentuoso consulente di pubbliche relazioni Ingmar Rentzhog. Rentzhog è stato il primo a pubblicare le foto virali di Greta ma è anche il fondatore dell’agenzia di pubbliche relazioni “We Don’t Have Time” il cui copresidente, David Olsson, ha anche un significativo retroterra in investimenti e finanza. Rentzhog è anche presidente del think tank Global Challenge, che include fra gli altri la consigliera senior Catharina Nystedt Ringborg, ex vicepresidente del colosso energetico svedese-svizzero ABB e membro della società “Sustainable Energy Angels”, che comprende anche un certo numero di ex dipendenti ABB.

Per quanto riguarda gli scioperi scolastici raggruppati sotto il nome “Fridays for Future”, anche se tale comitato non è legalmente costituito sono possibili (e necessarie) donazioni per sostenere le azioni di protesta. Le ricevute delle donazioni, che in Germania possono essere rilasciate solo da determinate persone – ad esempio organizzazioni senza scopo di lucro – sono state emesse dalla Fondazione Plant-for-the-Planet di Fritzhjof Finkbeiner, membro del Club di Roma e presidente del Consiglio di sorveglianza della Fondazione Desertec, la cui fondazione si occupa della produzione di energia verde dai deserti dell’Africa.

Un’organizzazione sorella del “Fridays for Future” è “Genitori per il futuro”. Mentre i bambini manifestano i venerdì, i genitori dei bambini manifestanti dovrebbero essere incoraggiati a investire denaro in investimenti ecologici (viene fornita anche assistenza legale contro le autorità scolastiche). È qui che Ökoworld AG, un fondo di investimento specializzato in investimenti ecologici, sostiene, fornisce consulenza (e guadagna).

Più o meno nello stesso periodo degli scioperi della prima scuola, è emersa la reciproca solidarietà tra Fridays for Future ed Extinction Rebellion. Finora, il movimento XR è stato attivo principalmente nel Regno Unito e attua forme di disobbedienza civile con slogan e azioni più radicali di Fridays for Future.

Gli ambigui rapporti con le compagnie energetiche

Come rivelato dalla rivista Vice, l’industria classica britannica dell’energia sta conducendo campagne mirate contro l’XR. Ma al contrario, ciò che Vice non menziona sono i collegamenti sotterranei che il movimento XR mantiene con potenziali fornitori di energia con interessi esattamente contrari alle compagnie energetiche britanniche.

Il rappresentante di XR e precedentemente tra i fondatori del movimento Occupy Wall Street, Micah White, ha ammesso pubblicamente di essere diventato il bersaglio dell’influenza russa. In un contesto in cui questo collegamento diventa pubblico, non sorprende che il movimento XR occupi un posto importante nei programmi di Russia Today. Una delle spiegazioni che possono essere fatte sul sostegno indiretto della Russia al movimento XR è il suo interesse a destabilizzare i benefici ecologici della tecnologia del fracking, che ha reso gli Stati Uniti il più grande esportatore mondiale di energia. Ciò è chiaramente indicato in un rapporto al Congresso degli Stati Uniti. Inoltre lo strumento di influenza russo negli Stati Uniti pare che sia la “Sea Change Foundation“.

Diverse enigmatiche dichiarazioni dei funzionari federali nordamericani indicano la possibilità di stretti legami tra il movimento XR e la Russia. Da parte sua, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha suggerito, a margine della Conferenza di sicurezza di Monaco, che le manifestazioni tedesche dei Fridays for Future di Greta erano chiare manifestazioni dell’influenza di Mosca nel contesto della guerra ibrida russa. Il ministro belga del clima ha anche rilasciato una dichiarazione in tal senso su presunti collegamenti con la Russia  individuati dai servizi di sicurezza belgi.

Infine, l’esame della mappa di diffusione del movimento XR mostra una sorprendente assenza in due paesi che sono noti per le loro emissioni di CO2 particolarmente importanti: Russia e Cina. Solo una coincidenza?

Roberto Favazzo

You may also like

2 comments

Marc 16 Novembre 2019 - 12:01

Questo è solo il minimo: dietro c’è sempre Soros e i suoi soliti compari.

Reply
Valerio 16 Novembre 2019 - 3:54

Cit. “destabilizzare i benefici ecologici della tua tecnologia del fracking” di ecologico il fracking ha niente, anzi. Enorme consumo di acqua la quale deve essere anche trasportata sul luogo dell’estrazIone, e almeno il 20% rimane nel sottosuolo, con tutti i prodotti chimici aggiunti. Inoltre può provocare scosse telluriche.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati